San Cristoforo cu 'o munno 'ncuollo.
Letteralmente: san Cristoforo con il mondo addosso. Nella locuzione c'è la commistione della figura di san Cristoforo, che nell'iconografia ufficiale è rappresentato nell' atto di portare sulle spalle il Redentore bambino, e di quella di ATLANTE raffigurato con sulle spalle il globo terrestre. Il popolo nella sua locuzione à unito le due figure ed ha riferito a CRISTOFORO l'incombenza di sorreggere il mondo. La locuzione viene riferita per ironicamente bollare di inettitudine fisica e morale tutti coloro che, chiamati ad un risibile lavoro comportante un piccolissimo impegno fisico e/o mentale , fanno invece le viste di sopportare grandi e gravi fatiche, lamentandosi a sproposito di ciò che stanno facendo, magari bofonchiando, sbuffando, quasi portassero veramente il mondo sulle spalle.
San Cristoforo (mancano precisi riferimenti biografici, ma pare che fu martire in Licia nel 250, durante la persecuzione dell'imperatore Decio, e fu uno dei «quattordici santi ausiliatori», colui che avrebbe portato sulle spalle un bambino, che poi si rivelò essere Gesú. Il testo piú antico dei suoi Atti risale all'VIII secolo. In un'iscrizione del 452 si cita una basilica dedicata a Cristoforo in Bitinia. Cristoforo fu tra i santi piú venerati nel Medioevo; il suo culto fu diffuso soprattutto in Austria, in Dalmazia e in Spagna. Chiese e monasteri si costruirono in suo onore sia in Oriente che in Occidente.
il nome Cristoforo con derivazione prima dal greco e poi dal lat. vale portatore (foro) di Cristo;
munno = mondo, il globo terracqueo sost. masch. dal lat. Lat. mundu(m)→munnu→munno, forse dall'agg. mundus nel senso di 'ordinato'; corrisponde al gr. kósmos 'cosmo';
‘ncuollo = addosso avverbio che letteralmente starebbe per sul collo ed estensivamente perciò addosso, indosso, sulle spalle derivato da un in (illativo) + collu(m) con dittongazione della breve o diventata uo .
brak
Nessun commento:
Posta un commento