mercoledì 18 giugno 2008

VARIE 22

- Piglià ‘nu strunzo ‘mbuolo.
Ad litteram: prendere uno stronzo nel retino. L’espressione à un doppio significato; nel primo sta per: agire senza avvedutezza, ma in tale accezione non è velocemente apprezzabile o spiegabile; ben piú pregnante ed icasticamente valida l’accezione che fa riferimento alle azioni inconferenti ed alle presuntuose chiacchiere dei saccenti e/o supponenti, di coloro che – senza esserne richiesti – distribuiscono inutili giudizi e consigli che ànno l’unico effetto di fare adontare chi li dovesse ricevere, atteso che detti consigli non sono mai accompagnati da fattivo aiuto, ma comportano solo aggravio di lavoro per colui cui son rivolti; atteso dunque che le chiacchiere dei presuntuosi saccenti non raggiungono risultati pratici apprezzabili, di essi saccenti ben si può dire che pigliano ‘nu strunzo ‘mbuolo, come non raggiungerebbe un risultato apprezzabile un pescatore il cui unico risultato di pesca, fosse quello d’aver preso, in luogo di buon pesce, uno stronzo nel suo retino o nassa.


- Taglià ‘o strunzo cu ‘o filo 'e seta
Tagliare lo stronzo col filo di seta. Riferito ad una persona noiosa, pedante ed inutilmente precisa che usa scioccamente metodi raffinati e/o costosi per cose di scarso valore.
Di per sé ‘o filo ‘e seta, sotteso ad un archetto di bambú è da usarsi per affettar ricotta, non stronzi!
- Vene meno dint' ê cuseture
Viene meno(id est: cede, si allenta) nelle cuciture. Modo di dire usato per mettere alla berlina chi cura piú l’apparire che l’essere; è riferito infatti ad una persona che si presenti apparentemente molto bene ma che dimostri poca consistenza e contenuto (tal, quale un bel vestito, ma di scarsa qualità che appena indossato corre il rischio di scucirsi).
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