LE PAROLE IN IMMA/IMMO
Tutte le parole napoletane che qui di seguito esaminerò ànno la particolarità che accanto ad un termine di avvio portano un suffisso (immo/a) spesso di chiaro sapore dispregiativo o riduttivo o talora intensivo , suffisso probabilmente coniato su di un latino: ime(n) con successivo raddopiamento rafforzativo della emme fino a giungere ad immo o imma. Analizzo le parole:
- Calimma: letteralmente: calore, tepore, specialmente quello delle coperte d’un letto, insomma quella piacevole sensazione di calduccio, che una volta che si sia conseguita, concilia il sonno e che, se invece non si riesce a raggiungere impedisce un soddisfacente riposo; termine coniato sulla radice del verbo latino calēre (esser caldo) piú il suffisso imma qui di sapore riduttivo; nel napoletano il vocabolo è pervenuto attraverso lo spagnolo calima di medesima etimologia ed iniziale significato.
- Canimma: letteralmente: canea, canizza ed estensivamente puzzo di cani, ma anche muta di persone spregevoli e vocianti; derivato da cane piú imma (dispregiativo).
- Cazzimma: nell’espressione tené ‘a cazzimma malevola furbizia prevaricante di colui o coloro che vessa/no i meno dotati fisicamente e/o moralmente al fine di sopravanzarli e godere dei frutti conquistati marmaldeggiando.
Parola costruita addizionando il termine cazzo (inteso quale…strumento di proditoria offesa) con il suff. imma (dispregiativo)..
- ‘ngattimma: nell’espressione jí ‘ngattimma
Letteralmente: andare in calore come i gatti; id est: adontarsi, eccitarsi, comportandosi di conseguenza con foga eccessiva.
Parola costruita addizionando il termine gatto (colto nel periodo in cui va in calore ) con il solito suffisso imma questa volta intensivo.
- Perimma: essenzialmente la muffa che attacca principalmente alimenti malamente essiccati, tenuti in ambienti umidi che favoriscono appunto l’insorgere di muffe.
Etimologicamente deverbale di perí (perire) che è dal latino perire = andare a male addizionato del solito suffisso imma qui dispregiativo.
- Sfaccimmo: parola dalla doppia valenza; in senso negativo: farabutto, mascalzone; in senso positivo: furbo, intraprendente, determinato (specie di una persona giovane.)
Parola formata dal sost.: faccia con l’avvio di una s detrattiva ed il suffisso (dispregiativo) immo nell’ovvia idea di significar: persona priva di faccia (senza vergogna).
- Sfaccimma: Attenzione! Questa parola che non è il femminile della parola precedente ed à ben altro significato ed etimologia, è presente, con alquanti adattamenti, in molti dialetti meridionali (cfr.il salentino spaccimme, i calabresi sparcima e spacchime) ed indica il prodotto dell’eiaculazione maschile; etimologicamente il lemma prende forse l’avvio da una voce di tipo onomatopeico sfacc(ia) che indica la violenza dell’emissione, addizionato del solito suffisso imma qui però con funzione intensiva, non dispregiativa, ma potrebbe pure derivare dal latino spàrgere, a sua volta connesso col greco spèiro=seminare. La variante calabrese sparcima suggerisce la seguente trafila: *spargima→sparcima→spaccima (vedi brindisino spaccime →*sfaccima→sfaccimma).
Del resto anche nel parlato espressivo napoletano, soprattutto come espressione esclamativa di disappunto s’usa dire “ E che spaccimma!”in luogo di “E che sfaccimma!” esclamazione che vale: “E che diavolo!”
Rammenterò per amor di completezza che quando si volesse usare il termine precedente: sfaccimmo riferito ad una donna, non si userà sfaccimma che come visto indica un’altra cosa, ma una sorta di diminutivo,vezzeggiativo:sfaccemmusella che indica alternativamente o la mascalzoncella o la furbetta intraprendente.
- Zuzzimma: letteralmente tutto ciò che è lercio, sporco, sozzo ed estensivamente anche ogni cattiva azione perpetrata ai danni dei deboli, degli indifesi; etimologicamente è parola derivata dall’addizione del termine sozzo (dal provenzale sotz) con il suffisso dispregiativo imma. Raffaele Bracale
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