PESCE ‘E CANNUCCIA
Con l’espressione in epigrafe che non mette conto tentare di rendere in italiano essendo di facilissima intellezione, in napoletano si sostanzia una sorta di affettuoso dileggio rivolto avverso coloro che , per innata dabbenaggine o bontà, probità, quando non conclamato candore, siano propensi a credere a tutto e tutti, non sollevando o opponendo mai dubbi o reticenze,anzi dimostrandosi sempre accondiscendenti e/o creduloni oltre ogni ragionevolezza,per cui è possibile raggirarli ad libitum ,tal quali taluni piccoli comuni pesci che si catturano con estrema facilità giacché abboccano tranquillamente a qualsivoglia esca, anche semplicissima (ad es. mollica di pane intrisa di formaggio) attaccata all’amo di una piccola canna; un’altra scuola di pensiero non ravvisa nella cannuccia una piccola canna da pesca, quanto una sorta di contenuto tubo cavo che attaccato al boccaglio della maschera da pescatore subacqueo, permette a costui di attingere l’aria dalla superficie, trattandosi di pescatori che operano non in profondità, ma a pelo d’acqua dove catturano quasi al volo i pesci con maneggevole retino detto in napoletano mbuolo; rammenterò qui per amor di polemica che nel parlato comune la parola subacqueo non viene pronunciata con la doppia (cq), ma come se fosse scritta subaqueo con la q scempia; mi è ignoto il perché di tale errato comportamento, sebbene qualcuno abbia tentato pretestuosamemte di farmi credere che la errata pronuncia, non fosse tanto errata in quanto costruita sul tardo latino aqueum da dove deriva etimologicamente l’ acqueo di sub-acqueo; rammenterò altresí che pescatore subacqueo è reso in napoletano con il termine summuzzatore (etimologicamente deverbale di summuzzà che è da un basso latino subputeàre (da puteum= pozzo) o, con altra ipotesi, forse piú perseguibile morfologicamente, ma non semanticamente, deverbale del basso latino sub-mersare (frequentativo di mergere=immergere; atteso che in origine i sommozzatori erano gli operai addetti alla manutenzione dei pozzi nei quali si facevano calare legati a robuste funi, propendo per la prima ipotesi subputeàre forse incrociata con mersare).
Orbene sia che si tratti di pesci che abboccano con facilità, o che siano quelli che si lasciano catturare col retino, ben possono rappresentare gli improvvidi creduloni che si lasciano irretire, circuire o ingannare.
Altri etimi:
pesce dritto per dritto dall’acc. latino pisce(m).
cannuccia o che si tratti della canna da pesca, o che sia il tubo per respirare si tratta del diminutivo di canna che è dal greco kànna (dall’ebraico qaneh) attraverso il latino canna(m).
Raffaele Bracale
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