SCIARDELLA.
Il termine in epigrafe in quasi tutti i vvocabolarii della lingua napoletana in mio possesso (e non son pochi!) non esiste , ma è parola che negli anni '50 udii in casa e dalla viva voce del popolo nel significato di donna inetta, di casalinga incapace di fare i donneschi lavori di casa con attenzione e secondo i crismi dovuti; è 'na sciardella la casalinga che lavi le stoviglie, facendosele scappare di mano e rompendole, che lavi i pavimenti con poca acqua, che spolveri superficialmente che riponga gli abiti in modo raffazzonato, cosí che riprendendoli uno li trovi stazzonati e gualciti al punto di non poterli indossare, una donna insomma inetta ed inaffidabile, una sbadata patentata. Esiste anche un peggiorativo del termine ed è SCIAZZA/SCIUAZZA.
Per l'etimologia di sciardella, contrariamente a quanto ipotizzato dal mio amico prof. Carlo Jandolo, che pure è il solo ad avere avuto il merito di aver recipito la voce nel suo conciso dizionario etimologico napoletano,ma - quanto all’etimologia – ne congettura un legame con l’antico termine italiano:cialdino id est: cosa da poco, ritengo che sia piú opportuno risalire alla parola sciaddea→sciardea→sciardella - la voce sciaddea(parola che deriva dal greco skedao ed à il medesimo significato di : inconcludente, sbandata, dispersiva) già nell’entroterra napoletano è usata in forma di sciardea che addizionata del suffisso diminutivo ella porta a sciardella dove è riscontrabile la tipica rotacizzazione osco-mediterranea della prima D.
Per il termine SCIUAZZA penso che si tratti di un’ addolcimento del termine SCIAZZA ritenuto troppo duro e volgare,addolcimento operato attraverso l’introduzione di una efelchistica U non essendo dissimili i significati di sciuazza e sciazza : donna becera e sciattona con etimo dal latino exaptus (inadatto, sconveniente).
Raffaele Bracale
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