sabato 6 settembre 2008

GUARDARSE ‘MMOCCA PE GULIO.

GUARDARSE ‘MMOCCA PE GULIO.
Ad litteram: guardarsi in bocca per desiderio Id est: soffermarsi a guardare intensamente qualcuno in volto, ma con maggiore riguardo per la bocca, ed estensivamente per tutte le parti del corpo che sollecitino l’attenzione e l’interesse procurando addirittura l’eccitazione dei sensi, spinti da acuto desiderio; tale fu il vicendevole atteggiamento che gli innamorati d’un tempo solevano tenere stando mano nella mano con i relativi omologhi. Per estensione furbesca e giocosa l’espressione in epigrafe è riferita, per redarguire o a scopo di dileggio a tutte quelle situazioni in cui qualcuno si lasci malamente distrarre dalle sue applicazioni, lasciandosi impropriamente attrarre da un qualsivoglia oggetto o soggetto.
guardarse = guardarsi, rimirarsi, osservarsi voce verbale riflessiva dell’infinito guardà = volgere, fissare lo sguardo su qualcosa o su qualcuno con etimo dal francone *wardon 'stare in guardia'; cfr. il ted. warten 'custodire' e Warte 'vedetta';
‘mmocca = in + bocca cioè la cavità nella parte anteriore del viso dell'uomo, delimitata dalle labbra, che è organo della respirazione, della nutrizione e della fonazione;... l’etimo è dal lat. bucca(m) 'guancia', poi 'bocca'tipico nel napoletano il passaggio a m della n di in accostato alla labiale esplosiva b di bucca: da inbucca→imbucca→’mbucca→’mmucca→’mmocca.
gulío = voglia intensa, desiderio acceso; etimologicamente gulío è forse voce derivata dall’incrocio di gola (dal lat. gula(m)) con voglia (deverbale di volere) ma qualcuno, e probabilmente non a torto, pensa ad un deverbale, diretta derivazione ricostruita sul tema del pres. volo e del perfetto voluidal lat. volg. *volíre, per il class. velle.
Raffaele Bracale

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