domenica 26 ottobre 2008

-ROMPERE 'O CHITARRINO

-ROMPERE 'O CHITARRINO
Ad litteram: rompere la piccola chitarra id est: infastidire, tediare, annoiare e molestare qualcuno al punto di procurargli, sia pure figuratamente, la rottura del sedere che, nella locuzione è detto (con riferimento alla sua becera sonorità) chitarrino usando cioè uno degli oltre venti sinonimi con cui nel napoletano, si indica il culo.
La voce chitarrino di per sé è un diminutivo maschilizzato di chitarra 1 (mus.) strumento a sei corde con manico lungo, cassa armonica a forma di otto, foro di risonanza circolare; il medesimo foro circolare strumento di scostumate risonanze, à nell’immaginario collettivo partenopeo fatto appaiare la chitarra (sia pure maschilizzando la voce: chitarra→chitarro→chitarrino) al culo; quanto all’etimo la voce chitarra deriva dall'ar. qîtâra, che è dal gr. kithára.Preciso in coda che, per significare il culo è occorso maschilizzare la voce chitarra rendendola chitarrino (cosí come in epigrafe) giacché per traslato furbesco con la voce femminile chitarra già s’indicava una cosa diversa e cioè la vulva (cfr. nella smorfia napoletana che al numero 67 recita – ‘O TÒTARO DINT’ Â CHITARRA letteralmente: il totano nella chitarra, e ci troviamo davanti ad una figurazione dal sapore marcatamente gioioso e furbesco, intendendosi con questa figura riferirsi all’immagine del coito ( che è dal lat. coitu(m), deriv. di coire 'andare insieme') in effetti è molto semplice rendersi conto di cosa sia adombrato sotto la figura del totaro e cosa adombri la chitarra con il foro della rosa; quanto all’etimologia abbiamo: tòtaro deriv. del gr. teuthís o têuthos con lo stesso significato di mollusco simile al calamaro; la voce pur partendo dal greco è giunta nel napoletano attraverso un basso latino tutanu(m) con metaplasmo e cambio di suffisso nu→ro.
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