venerdì 10 ottobre 2008

Un antico verbo napoletano: FUCECHΪÀ

Un antico verbo napoletano: FUCECHΪÀ

Parlo questa volta di un antico verbo partenopeo fucechïare/fucechïà, verbo tanto antico e appartenente quasi del tutto ai lessici popolari e/o familiari, da non trovar posto in nessuno dei numerosi calepini della lingua partenopea da me consultati che ànno tutti (con qualche rara eccezione) il torto d’esser stati compilati attingendo quasi esclusivamente o solo negli scritti dei classici e non anche nel parlar popolare.
Cominciamo súbito col fornire il significato italiano del verbo fucechïare/fucechïà che vale: frugare insistentemente e continuamente, rovistare con insistenza, cercare e reiteratamente indagare, ma non allo scopo di trovare un quid, quanto per dar libero sfogo al proprio bisogno, per vizio o curiosità, di rimestare insistentemente nelle cose (tasche, scatole, mobili ed affini) anche senza un preordinato fine; tale comportamento un tempo fu tipico dei bambini, ma pure di taluni adulti.
Prima di soffermarci sull’etimologia del verbo in esame, rammenterò che il verbo fucechïare/fucechïà avendo la ï comporta una coniugazione dell’ind. presente del tipo in ejo piuttosto che in eo pur cui avremo: fucechéjo – fucechje – fucecheja – fucechjammo – fucechjate – fucechejano (e non fúceco – fúceche – fúceca – fucecàmmo – fucecàte – fúcecano) come vedemmo altrove per i verbi terminanti in ïare; è ovvio che tale tipo di coniugazione valga ugualmente per tutti gli altri tempi, avendosi ad es. per il pass. remoto fucechiïaje e non fucecaje e cosí via.
E veniamo infine all’etimologia del verbo in epigrafe.
Fucechïare/fucechïà à una evidente derivazione da un
Lat. volg. *furicare, per il class. furari 'rubare', che è da fur furis 'ladro', secondo il seguente percorso morfologico:
furicare→ (per metatesi) fruicare donde con epentesi eufonica di una C→ frucicare e successiva dissimilazione totale della prima liquida R fucicare ed infine con ulteriore epentesi vocalica della I (che poi occorse fornir di dieresi per non incorrere nel dittongo ià) si giunge al napoletano fucechïare.Anche il percorso semantico mi appare ovvio atteso che è proprio del fur (ladro) il bisogno di frugare insistentemente e continuamente, rovistare con insistenza, cercare e reiteratamente indagare allo scopo di trovare e/o scegliere ciò che vi sia da sottrarre.
raffaele bracale

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