sabato 22 novembre 2008

CANNULICCHIE A ZZUCÀ ETC.

CANNULICCHIE A ZZUCÀ E FFEMMENE A VVASÀ,
DIMME: QUANNO MAJE TE NE PUÓ STANCÀ?
Quasi ad litteram è: Dimmi quando mai potrai stancarti di succhiare cannolicchi e di baciare donne? Domanda retorica (se ne conosce ed attende la risposta negativa: mai) con la quale si vuole affermare che nella vita ci sono piaceri di cui non si è mai sazi a sufficienza, siano essi derivanti dal gusto (mangiare cannolicchi succhiandoli via dal loro baccello) o dal sesso (baciare donne); estensivamente la domanda retorica è applicabile ad ogni altra specie di godimento, anche non espressamente considerata, quando il godimento sia inteso cosí grande da non potersene esimere.
cannulicchie sostantivo plurale di cannulicchio = cannolicchio, cappa lunga :gustosissimo mollusco marino (in forma di un vermiciattolo) commestibile, con conchiglia di varie forme (baccello/nicchio o piú spesso cannello), mollusco da consumarsi crudo o brevemente bollito suggendolo via direttamente(senza ausilio di strumenti) con la bocca, dalla sua conchiglia ; detto mollusco vive conficcato nei litorali marini sabbiosi da cui mette fuori la parte superiore tagliente della conchiglia e per raccoglierli i pescatori di tali testacei (molluschi forniti di guscio o conchiglia) son costretti a camminare rannicchiati e/o carponi sia per piú facilmente individuarli, sia per evitare di calpestarli (procurandosi dolorosi tagli ai piedi nudi); dalla postura rannicchiata dei pescatori e dal loro atteggiamento attento è nata a Napoli l’espressione fà cannulicchie =pescare cappe lunghe nel significato di stare pensierosi o fantasticare.
l’etimologia di cannulicchio è dal latino *cannuliculu(m) diminutivo ampliato ricostruito al maschile o neutro di cannúla da canna;
a zzucà = a = (per, da ) succhiare; da notare nell’espressione partenopea la funzione finale della preposizione a antemposta all’infinito zzucà forma geminata (vedi zz ) normale quando un infinito cominciante per consonante è unito posposto ad una vocale ( a,e) del normale zucà= succhiare; l’etimologia di zucà è dal latino volgare *sucare,(probabile forma sincopata di *suculare), deriv. di sucus 'succo';
femmene sostantivo plur. di femmena= femmina nome generico di ogni individuo umano o animale portatore di gameti femminili atti a essere fecondati da quelli maschili, e quindi caratterizzato dalla capacità di partorire figli o deporre uova; nella locuzione in epigrafe femmena vale piú segnatamente il solo individuo umano: donna; l’etimo di femmena è dall’ acc. lat. fémina(m) (quasi certamente collegato con fecundus= fecondo) con normale raddoppiamento popolare della m postonica in parole sdrucciole.
a vvasà a (per, da) baciare; vale qui quando detto precedentemente per a zzucà; cioè che è da notare, nell’espressione partenopea, la funzione finale della preposizione a antemposta all’infinito vvasà forma geminata (vedi vv ) normale quando un infinito cominciante per consonante è unito posposto ad una vocale ( a,e) del normale vasà= baciare; l’etimologia di vasà è dal tardo latino Lat. basare (forma sincopata di basiare), deriv. di basium 'bacio';
quanno avverbio di tempo =quando , nel tempo in cui, nel momento in cui (con valore temporale) ogni volta che, tutte le volte che (con valore iterativo) giacché, dal momento che (con valore causale), mentre (con valore avversativo) se, qualora (con valore condizionale, seguito dal verbo al congiunt.); di diretta derivazione del latino quando con tipica assimilazione progressiva nd→nn;
maje = mai, in nessun tempo, in nessun caso derivato dal latino mag(is)= più con caduta della g intervocalica sostituita da una j e con paragoge della semimuta finale e;
puó = puoi voce verbale (2° pers. sing. ind. pres.) dell’infinito puté= potere, avere la forza, la facoltà, la capacità, la possibilità, la libertà di fare qualcosa; ,etimologicamente dal lat. volg. *potíre (accanto al lat. class. posse),formato su potens –entis; nel napoletano si è avuta la tipica chiusura della sillaba d’avvio ( con la o intesa lunga donde po→pu;
sazzià voce verbale infinito; sazzià (rifl.= sazziarse)= saziare, satollare appagare, soddisfare pienamente (fame, appetiti,desideri, aspirazioni, inclinazioni ): etimo dal latino volg. satiare derivato dell’avv. satis=abbastanza.
Raffaele Bracale

Nessun commento:

Posta un commento