Cozzeche dint’ â connola –
Cozze nella culla
Nota: cozzeche è il plur. di cozzeca= cozza, mollusco marino commestibile, comune nei mari temperati e anche coltivabile, con conchiglia bivalve a forma di cuneo, nera all'esterno e madreperlacea all'interno; la voce cozzeca che è anche nell’italiano accanto a cozza, è variante merid. di coccia 'guscio di molluschi';
connola= culla piccolo letto per neonati, un tempo per lo più a dondolo; la voce connola è dal tardo latino cunula(m), dim. di cuna 'culla';
la ricetta fu molto gradita al re Ferdinando I Borbone che la faceva preparare con i mitili da lui stesso pescati e che non era riuscito a vendere come era solito fare con tutto l’altro da lui pescato nel mare sotto la collina di Posillipo.
INGREDIENTI E DOSI per 6 persone
2 kg di cozze;
12 grossi pomidoro semimaturi tipo Sorrento o tipo costoluti;
1 etto di capperi dissalati, lavati, asciugati e tritati finemente con del prezzemolo ed aglio;
1 cucchiaio d’origano secco;
3 cucchiai di pangrattato;
1 bicchiere e mezzo d’olio d’oliva e. v.
sale fino e pepe nero q. s.
PREPARAZIONE
Lavare e spazzolare decisamente le cozze eliminando bisso ed incrostazioni; sistemarle in un ampio tegame incoperchiato e, senza aggiungere acqua o altro liquido ed a fuoco vivace farle aprire aggiungendo alla fine poco pepe; prelevare dalle valve i frutti sistemandoli in una terrina coperti con il liquido che le cozze, aprendosi avranno prodotto; tale liquido dovrà essere filtrato con un colino di garza per trattenere eventuali impurità.
Lavare, asciugare i pomidoro che vanno tagliati orizzontalmente verso l’alto per modo che eliminato il… cappello, si possano adeguatamente svuotare di polpa e semi; porli capovolti su di un canovaccio per far scorrer via un po’ del liquido di vegetazione dopo alcuni minuti, sistemarli uno accanto all’altro in una capace pirofila nella quale verrà versato tutto il liquido d’apertura delle cozze, tenendo i pomidoro con la bocca in alto; salarli, aggiungere un po’ d’origano e porre in ogni pomodoro un adeguato numero di frutti di mare,cospargendovi sopra il trito di capperi, prezzemolo ed aglio; irrorare il tutto con l’olio ed a completamento cospargere con il pangrattato, ponendo al forno caldo (180°) per circa 25’ fino a che non si formi una crosticina dorata.
Servire caldo di forno.
Vini: secchi e profunati bianchi campani ( Solopaca, Capri, Ischia, Falanghina, Fiano) freddi di frigo.
Mangia Napoli, bbona salute!
raffaele bracale
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