mercoledì 19 novembre 2008

DINTO/RINTO

DINTO/RINTO
Mi servo questa volta del blog per esprimere i miei ringraziamenti ad un tal
gentilissimo prof. Mauro L. (motivi di privatezza di obbligano a citare solo l’iniziale del cognome) , che mi à voluto rivolgere via mail degli immeritati complimenti per la mia attività : professore esimio, l’affetto che nutro per mamma Napoli e la sua lingua, mi spinge a farne una parva opera divulgativa informativa , che spesso si sostanzia in quesiti o richieste d’ordine linguistico che arracquano - è vero! - la mia vanità, ma mi sono graditissimi e mi aiutano a riempire le ore delle mie giornate, ore che son lunghe da trascorre dacché vivo in casa confinato su di una sedia a rotelle per i postumi ( irreversibile emiparesi sn.) lasciatimi da un proditorio ictus che mi colpí cinque anni or sono; la ringrazio perciò del suo quesito e - bando alle malinconie! – parliamone; sí à visto giusto in lingua napoletana dinto/rinto è sia preposizione (impropria), che avverbio di luogo; come preposizione va sempre in unione alle prep. art. allo ( ô), alla (â), alle - a gli (ê ) e si avranno perciò: dint’ô, dint’â, dint’ê ; è errato scrivere, come pure – purtroppo! – fecero e fanno i grandi scrittori(poeti) partenopei, dint’’o, dint’’a, dint’’e e ciò perché il napoletano pensa e quindi deve scrivere dentro al, dentro alla, dentro alle, dentro a gli in maniera cioè diversa da come si pensa e scrive in italiano: dentro il, dentro la, dentro le, dentro gli.
Per ciò che riguarda adinto/arinto penso che si tratti di una forma agglutinata di ‘a dinto/’a rinto (da dentro ) e valga come il pregresso dinto/rinto sia come preposizione impropria che come avverbio; penso poi che sia interessante e perseguibile la sua proposta originale (non l’ò trovata in nessun altro…) che adinto/arinto sia da collegarsi all’idea di moto e dinto/rinto all’idea di stato; un’ultimissima precisazione: dinto con derivazione dal latino de+intus
è la forma piú corretta rispetto a rinto dove si à la tipica rotacizzazione mediterranea, ma un po’ troppo popolaresca di d→r.
Con ogni cordialità. Raffaele Bracale

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