Jĺ TRUVANNO SCESCÉ
Espressione intraducibile ad litteram  con la quale  ci si riferisce a   chi, in ogni occasione,  cerchi cavilli, pretesti, adducendo scuse  per non operare come dovrebbe o  facendo le viste di non comprendere,  per esimersi; talvolta  chi si comporta come nella locuzione in epigrafe lo fa allo scopo (pur se non  dichiarato) di litigare, pensando di trovare nel litigio il proprio tornaconto. La parola scescé è un chiara corruzione del francese chercher (cercare) Probabilmente, durante la dominazione murattiana un milite francese (con i francesi – è notorio – i napoletani, ignari della lingua transalpina,  poco si intendevano, al segno che altrove per indicare che qualcuno faccia le viste di non capire (soprattutto per non eseguire un ordine o accondiscendere ad una richiesta si usa dire che fa ‘o francese)  si fermò a chiedere una informazione ad un popolano dicendogli forse: “Je cherche (io cerco) oppure usò una frase simile  contenente l’infinito: chercher”
Il popolano che non conosceva la lingua francese  fraintese lo chercher, che gli giunse all’orecchio come scescè e pensando che questo scescé fosse qualcosa o qualcuno di cui il milite andava alla ricerca, comunicò agli astanti che il milite jeve truvanno scescé (andava alla ricerca di un non meglio identificato scescé).
brak
Nessun commento:
Posta un commento