CAGNACAVALLE
Con la parola in epigrafe, a far tempo dalla seconda metà del 1400, a Napoli si intese indicare chi su banchetti di fortuna nell’àmbito dei mercati rionali esercitasse, spesso non autorizzato, il mestiere di cambiavalute e non chi esercitasse l’attività di addetto al cambio di posta ( come erroneamente potrebbe far pensare la parola formata dall’agglutinazione della voce verbale cagna con il sostantivo cavalle (plur. di cavallo). La faccenda si spiega con il fatto che la voce cavalle, seconda parte della voce cagna-cavalle non si riferisce al veri e proprî grossi mammiferi erbivori con testa lunga, collo diritto sovrastato da criniera, coda corta con peli lunghissimi, orecchie corte e diritte, arti con un solo dito, usati appunto nelle poste (luoghi situati lungo le vie di comunicazioni ed usati dai viaggiatori per fermarvisi temporaneamente, rifocillarsi e sostituire gli stanchi cavalli usati fino al momento del cambio), ma si riferisce ad una moneta che i napoletani chiamarono cavallo; rammento appunto che nella seconda metà del Quattrocento Napoli era governata da Ferdinando I d’Aragona ( meglio conosciuto come Ferrante I e detto anche Don Ferrante (2 giugno 1423 † 28 gennaio 1494), figlio naturale di Alfonso V di Aragona e I di Sicilia e di Napoli, re di Napoli dal 1458 al 1494.) il quale nel 1472 fece coniare una moneta sul cui rovescio era effigiato un cavallo galoppante. Il popolo chiamò questa moneta «cavallo» poi contratto in ca(va)llo e, nei secoli successivi, molti altri sovrani fecero battere monete con l’effige del cavallo sfrenato, sino all’ultima emissione da tre cavalli/tre ca(va)lle del 1804.
Poi che il tale moneta fu moneta divisionale molto usata venne coniata la parola in epigrafe (agglutinando la voce verbale cagna (3° persona ind. pres. del verbo cagnare= cambiare dal tardo lat. *cammjare per * cambiare, di orig. gallica) con il sostantivo cavalle (plur. di cavallo che è dal tardo lat. caballu(m)) per indicare chi appunto esercitasse il mestiere di cambiavalute usando detta moneta.
Raffaele Bracale
Nessun commento:
Posta un commento