giovedì 29 gennaio 2009

HÊ SBAGLIATO PALAZZO!

HÊ SBAGLIATO PALAZZO!
Ad litteram: Ài sbagliato palazzo! Id est: Ài malamente equivocato, ài preso un madornale granchio, ti sei comportato malissimo; avresti dovuto comportarti in maniera ben diversa; locuzione che segnala non un qualsiasi tipo di errore o qui pro quo, ma che attiene può specificatamente a quegli errori comportamentali capaci di suscitare in chi ne subisce gli effetti un sensibile, amaro dispiacere ed il vago desiderio che colui che abbia sbagliato il palazzo si ravveda prontamente e, se può, ponga riparo all’errore nel quale è intercorso.
Esistono poi molti altri modi di segnalare e bollare errori commessi che non attengono al comportamento , ma sono generici, anche se- a volte - più macroscopici lapsus; tra questi altri modi di dire segnalerò:
- piglià ‘o stipo pe don Rafele (confondere un armadio con un tal don Raffaele;locuzione mutuata da una farsa pulcinellesca del teatro di A.Petito),
- piglià ‘o cuoppo ‘aulive p’’o campanaro ‘o Carmene (confondere il cartoccio conico contenente le olive con il campanile del Carmine Maggiore),
- piglià ‘a ‘mpigna pe meza sola confondere il tomaio con la mezza suola ossia incorrere in un errore stupido e facilmente evitabile (se solo si ponesse un po’ d’attenzione…) quale quello di confendere la parte superiore della scarpa con quella di sotto; ‘mpigna= tomaio/a, parte superiore della scarpa che copre per intero il piede; l’etimo di ‘mpigna è dal latino *im-pedínia attraverso il francese empeigne; tomaio/a deriva dal gr. mediev. tomári 'pezzo di cuoio', deriv. di témnein 'tagliare'mentre la voce sola= suola, la parte della scarpa che poggia in terra deriva dritto per dritto dal lat. sola, pl. di solum 'suolo, fondo', con sovrapposizione semantica di solea 'sandalo, suola'.
- piglià ‘o cazzo d’’o ciuccio p’’a lanterna ô Muolo(iperbolicissima confusione tra il membro dell’asino ed il faro del Molo). e molte altre sulle quali è piú opportuno non soffermarsi.
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