N' AGGIO SCAURATO STRUNZE, MA TU ME JESCE CU 'E PIEDE 'A FORA...
Letteralmente: ne ò bolliti di stronzi, ma tu (sei un cosí grosso stronzo )che non entri per intero nella ipotetica pentola destinata all'uso della bollitura. Iperbolica e barocca locuzione-offesa (forse un po’ becera…, ma divertentissima!) usata nei confronti di chi si dimostri per pensiero e/o azione, cosí esageratamente pezzo di merda da eccedere i limiti della pentola in cui dovrebbe o potrebbe esser bollito.
aggio scaurato= ò bollito voce verbale (1° pers. sg. pass. pross.) dell’infinito scaurare/scaurà = scaldare, render caldo, cuocere soprattutto nel significato di bollitura, derivato dal latino volgare ex (intensivo) + caldàre←calidare con tipica alternanza osco-mediterranea d/r e consueto passaggio di al→au come altrove da altus→àuto→àveto= alto o da alter→àuto→ato= altro.
strunze = stronzi plurale metafonetico di stronzo= stronzo
s. m. (volg.) escremento solido di forma cilindrica
(fig.) persona stupida, odiosa, cattiva, maligna (e son queste le accezioni considerate per la voce in epigrafe) dim. stronzetto, stronzino. con etimo dal long. strunz = sterco;
jesce= esci voce verbale (2° pers. sing. ind. pres.) dell’infinito ascire/ascí = uscire ma qui debordare, tracimare con etimo dal tardo lat. ab-exire→*a-(e)xire→assire→ascire;
piere/i= piedi, estremità plur. metafonetico di pere= piede con etimo dal lat. pede(m) con tipica alternanza osco-mediterranea d/r.
‘a fora = da/di fuori loc. avv. di moto da luogo;
‘a (da non confondere con ‘a= la art. determ. femm.) è la prep. semplice da che deriva dal lat. de ab nei valori di moto da luogo, origine, agente ecc.; o dal lat. de ad nei valori di moto a luogo, stato in luogo, destinazione, modo, fine ecc;
fora = fuori avv. di luogo; la voce partenopea deriva dal lat. fora-s e non da fori-s (da cui invece l’italiano fuori) come si evince – nel napoletano – dalla mancanza di dittongazione e/o metafonia Raffaele Bracale
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