lunedì 16 febbraio 2009

VARIE 101

1 -Stà bbuono malato
Locuzione che se tradotta pedissequamente ad litteram si risolverebbe in un patente ossimoro, in realtà configura e rappresenta la deprecabile situazione di chi versa in una grave malattia risultando molto malato; come si vede l'aggettivo buono è qui usato impropriamente, ma efficacemente per indicare una quantità (molto), non una qualità.
2 -Stà a stecchetto
Ad litteram:stare a stecco Id est: essere costretto a rigide norme comportamentali ,risultandone come stretto fra stecchi, ma anche potersi nutrire - per necessità o -meno spesso - per volontà, del poco solo strettamente necessario assumendolo, data la parva quantità,quasi come si fa con gli uccellini, sulla punta di un piccolo stecco.
3 -Stà cauro
Ad litteram:stare caldo; ma non riferito alla temperatura corporea, quanto a quella della tasca che risulta calda in quanto ben fornita di danaro.
4 -Stà cchiú 'a lla ca 'a cca
Ad litteram:stare piú di là che di qua. Detto di chi versa in pessime condizioni di salute tali da lasciar preconizzare un'imminente fine e da farlo ritenere piú prossimo all'altro che a questo mondo; locuzione usata correttamente nel caso menzionato, ma usata - a volte - enfaticamente in situazioni non veramente gravi , ma solo paventatate tali.
5 -Stà comme a Cristo 'ncroce
Ad litteram:stare come Cristo in croce Id est:aver perso ogni libertà ed autonomia, essere astretto e costretto trovandosi perciò nella impossibilità di agire e provvedere ai propri bisogni, iperbolicamente come un Cristo inchiodato alla croce e dover perciò dipendere in tutto e per tutto dagli altri.
6 -Stà cu 'e ppacche dint' a ll' acqua.
Ad litteram:stare con le natiche nell'acqua. Id est: versare in grave miseria e trovarsi a combatterla abbassandosi al ritenuto povero mestiere del pescatore che per meglio tirare la rete, entra in acqua fino a sentirsi bagnato il fondoschiena.
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