MARIONETTE
Cominciamo col dire che con la parola marionetta, dal franc.marionnette, nome vezzeggiativo che anticamente si dava a delle figurine della Vergine Maria (MARION da cui marionnette), si indica il piccolo fantoccio che si fa muovere con i fili o anche con le sole mani.
A Napoli, come mi pare anche in Sicilia, abbiamo due tipi di marionette: 1)quelle alte e grosse in legno e/o cartapesta che si manovrano o manovravano dall'alto con aste metalliche e/o funi; 2)quelle piccole, costituite da un sacchetto di stoffa sormontato da una testa o lignea o di creta e due manine ugualmente lignee o di creta attaccate alla fine di due cilindretti di stoffa che fungono da braccia.
Quelle sub 1 vengono dette PUPI ed erano, temporibus illis, i protagonisti delle c.d. OPERE D''E PUPE, rappresentazioni eroicomiche che narravano le gesta dei paladini e/o dei cavalieri della tavola rotonda, e si svolgevano in teatrini di fortuna attrezzati alla bisogna e frequentati quasi esclusivamente dalla plebe adulta, che partecipava attenta e vociante alle rappresentazioni e sovente si scagliavano contro il pupo che rappresentava il cattivo di turno;
quelle sub 2 invece sono o erano le marionette di pertinenza dei bambini; esse marionette dette GUARATTELLE o GUATTARELLE (dal verbo (acq)uattare→*guattare=nascondere GUARATTELLA è forma metatetica di GUATTARELLA) erano manovrate, dal basso, dal puparo(nascosto in una scarabattola, sorta di armadietto a tre pareti lignee ed una tenda di pesante stoffa,scarabattola alla cui sommità era ricavato il minuscolo palcoscenico su cui si esibivano,manovrate dal basso, le GUARATTELLE,che erano inforcate a mo' di guanto, e se ne muovevacon l'indice la testa e con il pollice ed il medio il braccio sinistro (pollice) e quello destro (medio).
Mentre per i PUPI i personaggi erano i paladini ed i saraceni etc., per le GUARATTELLE, si chiamavano in causa PULCINELLA ed un po' tutte le maschere della commedia dell'arte.
I rabberciati teatrini delle GUARATTELLE si spostavano da un capo all'altro della città, secondo le evenienze, spessimo li si trovava negli angoli meno assolati dei parchi cittadini, mentre i teatri dei PUPI, sebbene angusti e mal messi si trovavano ubicati in pianta stabile, in quanto costruzioni fisse lungo le strade più popolari della città vecchia.
Raffaele Bracale
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