lunedì 9 marzo 2009

PAVÀ O FÀ PAVÀ ‘E PERACOTTE

PAVÀ O FÀ PAVÀ ‘E PERACOTTE
Letteralmente: pagare o far pagare le pere cotte.
Presa nel suo significato letterale, l’espressione a margine significa ben poco e va da sé che occorre, per intenderla, andare alla ricerca di un qualche nascosto significato..
Comincio col sottolineare che il verbo pavà = pagare dell’epigrafe – cosí come letteralmente tradotta - non può essere inteso nel comune senso di corrispondere una somma di denaro per beni acquistati, servizi ricevuti, obbligazioni contratte e sim. cosí come normalmente è inteso il verbo pavà = pagare che dal lat. pacare 'pacificare'e cioè porre in pace/ parità prestazione e controprestazione (da notare che qui la consonante etimologica c, nel napoletano diviene stranamente v (come per fravula che è da fragula(m)) quella v che è invece consonante che nel napoletano di solito si alterna con la b.), ma deve essere inteso nel senso estensivo e figurato di temere, scontare, espiare; l’espressione in effetti vale, nel suo significato recondito: temere, oppure minacciare di andare incontro o somministrare severe punizioni o anche sopportare o far sopportare spiacevoli conseguenze di malefatte proprie o altrui. Proprio in ragione di tale interpretazione, la scuola di pensiero piú comune interpreta sbrigativamente, ma – a mio avviso – poco convincentemente il termine peracotte= pere cotte nel non meglio chiarito senso di percosse , atteso che non vedo (se si eccettua un tenue ed inconferente bisticcio fonetico…) cosa possa mettere in rapporto una squisitezza gastronomica quale le pere in giulebbe, con l’amarezza delle percosse .A mio avviso, pur non mutandosi il significato nascosto dell’espressione in epigrafe che sta per temere, oppure minacciare di andare incontro o somministrare severe punizioni o anche sopportare o far sopportare spiacevoli conseguenze di malefatte proprie o altrui, il termine peracotte non deve intendersi come agglutinazione di pere cotte, quanto come corruzione della voce peraconne plurale di peraconna = ippericon pianta medicinale con proprietà astringenti .
Mi sembra che accogliendo tale proposta si possa innanzi tutto restituire il significato primo al verbo pavà=pagare nel senso che l’espressione a margine sostanzierebbe piú chiaramente la situazione incresciosa o di chi si trovasse, per problemi di salute, costretto a far ricorso all’acquisto di medicinali derivati dalla pianta di ippericon (che, per corruzione dà l’etimo a peraconna) o la ancor piú incresciosa situazione di colui cui siano stati indotti i problemi di salute da parte di chi lo induca all’acquisto di medicamenti, facendogli pagare ‘e peracotte (medicine derivate dall’ippericon.)
Raffaele Bracale

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