domenica 24 maggio 2009

CAIOTELA & ZANDRAGLIA

CAIOTELA & ZANDRAGLIA


zandraglia = donna volgare, sporca incline alle chiassate, ai litigi ed al pettegolezzo;la voce zandraglia (etimologicamente dal francese les entrailles,)indicò dapprima le donne povere volgari e vocianti che si litigavano, alle porte delle cucine reali o del macello situato a Napoli presso un ponte posto alla foce del fiume Sebeto, ponte che in origine (1330 ca) non ebbe un nome preciso e che poi fu detto ponte Licciardo o Guizzardo o Ricciardo ed infine fu semplicemente detto ponte della Maddalena intorno al 1747 allorché Carlo III ne ordinò il restauro per porre riparo ai gravi danneggiamenti sopportati dal ponte a sèguito dell’assedio (1528) delle truppe del gen. Lautrec; il nome di ponte della Maddalena con il quale è ricordata tutta la zona, gli derivò dal fatto che nei pressi di détto ponte sul Sebeto, quasi adiacente al macello summenzionato, fu eretta una piccola chiesa dedicata alla Maddalena; dicevo che quelle donne povere volgari e vocianti si litigavano le interiora e le ossa delle bestie macellate,(donde l’espressione partenopea: va’ fa ll’osse ô ponte= vai a raccattar le ossa al ponte, invito perentorio e malevolo rivolto a chi ci importunasse con richieste fastidiose, affinché ci liberi della sua sgradevole presenza, spostandosi altrove!) interiora ed ossa distribuite gratuitamente;successivamente , in altra epoca (1750 ca) , con la medesima voce di zandraglie si indicarono le donne designate a ripulire dai resti umani i campi di battaglia e/o i luoghi di esecuzioni capitali (ed in tali occasioni queste donne malvissute si contendevano l’un l’altra le vesti e qualche effetto personale dei soldati o dei condannati); ora sia che si litigassero cibo, sia gli effetti personali, le zandraglie furono delle donne di infimo ordine e col tempo la voce zandraglia fu usata e nel linguaggio della città bassa è ancóra usata come ingiuriosa offesa rivolta appunto ad ogni donna d’estrazione plebea o intesa tale e dunque donna volgare, sporca, incline alle chiassate, ai litigi ed al pettegolezzo.
caiotela/caiotula = donnicciuola pettegola adusa a andarsene in giro a raccogliere e propalare notizie,ma pure donna plebea, becera, sporca che emani cattivo odore e per ampliamento: donna lercia di facili costumi; semanticamente la seconda accezione si spiega con un supposto etimo da caiorda (che è ipotizzato dall’ebraico hajordah) = puzzola; ma piú che caiorda pare che la voce di partenza debba essere una sia pure non attestata *chiaiorda con riferimento a donna abitante la Riviera di Chiaia un tempo strada adiacente il mare, molto sporca, covo di gente malfamata; tuttavia mi pare molto difficile, morfologicamente parlando, pervenire a caiotela/caiotula sia che si parta da caiorda che da chiaiorda. Ecco perché penso che sia preferibile l’ipotesi etimologica che collega le voci caiotela/caiotula al basso latino catula= cagna. In questo caso sarebbero salve sia la morfologia (da catula con consueta doppia epentesi vocalica : io (epentesi tipica delle parlate meridionali), facilmente si giunge a caiotula)salvando altresí la semantica ( è infatti nell’indole della cagna priva di padrone, vagabondare latrando (cfr. spettegolando) e concedendosi ai randagi (cfr. donna di facili costumi).
raffaele bracale

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