QUINTA DI RITORNO NAPOLI – INTER 0 A 0
LI Ò VISTI COSÍ
Il pomeriggio non prometteva niente di buono: avevo assistito sulle frequenze di SKY all’ennesima truffa continuata ed aggravata con la quale la Juventus(il lupo perde il pelo, ma non il vizio) era stata condotta per mano alla vittoria dall’ennesimo arbitro condizionato o quasi certamente assoldato (Moggi ed i suoi compagni di merenda sembrano usciti di scena , ma ci sono purtroppo ancóra i loro eredi!) dalla dirigenza della vecchia baldracca del calcio italiano, arbitro in perfetta e spudorata malafede, arbitro a cui non parse vero di poter assegnare alla zebra juventina un rigore risolutivo che mettesse fine all’altalena di punteggio con cui andava avanti l’incontro juventus genoa fermo sul 2 a 2. Ed il rigore a chi regalarlo se non a Del Piero che da erede indiscusso di Cragnotto,entrato in area genoana si tuffò a terra senza che alcun rossoblú l’avesse non dico toccato, ma nemmeno sfiorato o pensato?! L’arbitro, quel famigerato Mazzoleni, invece di ammonire e magari espellere lo juventino per manifesta simulazione si precipitò a fischiare il rigore tenendo fede al pattuito e consegnando alla juve tre punti salutari che le rimpolpassero la classifica e la soccorressero verso la conquista del quarto posto viatico per la Champions.
Il pomeriggio dunque non prometteva nulla di buono, ma in serata tutto si aggiustò! Anzi in nottata: Una notte speciale. Al San Paolo arrivavano i campioni dell’Inter, sconfitti nelle ultime trasferte napoletane, ed il presidente De Laurentiis celebrava la centesima partita in serie A della sua gestione, cominciata nel 2004 dopo il fallimento del vecchio club. A chi gli faceva gli auguri aveva risposto:
«Non festeggio solo io, ma tutti i napoletani per questo Napoli rinato ex-novo dalle ceneri di un fallimento. E continuando aveva détto: «Per quanto è giovane bisogna essere tutti orgogliosi per i risultati conseguiti con umiltà, passione e grande lavoro. Invece della centesima in serie A vorrei parlare della prima partita, quella con il Cagliari, giocata nell’agosto 2007: la perdemmo, però i tifosi applaudirono la squadra e la ringraziarono per l'impegno. Furono bravi, quei tifosi. Videro lontano: oggi il Napoli è tra le prime del campionato. Cento partite ci hanno consentito di arrivare quassù e mi chiedo dove saremo quando ne avremo giocate mille in A. Lo scudetto? Andiamoci piano: a me piacciono le grandi sfide ma per vincerle ci vuole tempo, per poter crescere sani e forti».
La partita con l’Inter fu un confronto da Champions ed il presidente chiosando ribadí
«Il Napoli ama le grandi sfide e io, scaramanticamente, preferisco non ricordare come sono finite le due ultime gare contro i nerazzurri al San Paolo. Abbiamo lo stadio esaurito e il grande sostegno del pubblico. Ma non dobbiamo dimenticare che il calcio è un gioco: si può vincere e si può perdere, ci può essere un pizzico di sfortuna in più o in meno. L’importante è giocare a viso aperto, sportivamente e con positività».
Alla sfida mancò Maggio, ingiustamente appiedato per una espulsione immeritata, ma il presidente soggiunse
«Siamo abituati alle assenze. Christian è un elemento di valore. Si è proposto ai massimi livelli, à segnato gol pesanti e à avanzato la candidatura per la Nazionale, tuttavia Mazzarri à pronte le soluzioni migliori». Ed
a proposito di allenatori, di Mourinho disse:
«È un allenatore di spessore, come la sua storia professionale dimostra. È anche un uomo di spettacolo e un comunicatore: sa catturare il pubblico e la telecamera. Mi piacerebbe Mourinho come personaggio per un mio film. Ma, come allenatore, non lo baratterei con Mazzarri e quanto ai giocatori, dell’ Inter mi piace Zanetti, il capitano che porta nel calcio valori per me fondamentali: passione e amore per la maglia». Sicuro di sé e dei suoi il presidente si era espresso cosí:
« Noi non abbiamo bisogno di essere consacrati in una gara: abbiamo conquistato grande credito in questi anni di lavoro e stiamo raggiungendo la dimensione giusta, quella che Napoli merita. Siamo orgogliosi di poter guardare negli occhi avversari del livello di Inter, Milan, Roma, Juve: ricordate da dove eravamo partiti?». Circa
gli arbitri, con la scia di proteste e rabbia per i torti subiti, De Laurentis elegantemente aveva minimizzato affermando che
quelli che tutti dicono torti, o addirittura complotti, sono solo errori comprensibili o anche sviste: il tutto, però, in buonafede. Respingo qualsiasi altra ipotesi. Gli arbitri non rappresentano una questione e non esistono piani segreti per impedire la nostra crescita. Io credo che il mondo del calcio guardi al Napoli con grande attenzione e grande simpatia per la passione dei suoi tifosi e la professionalità dei suoi uomini, dai dirigenti all’allenatore e ai calciatori». A malgrado degli anni che pure à il presidente mi apparve troppo ingenuo e candido quando a proposito dei punti che mancano al Napoli per errori o colpe arbitrali affermò
« Nessuno à mai preparato liste o dossier. Faccio un esempio: io, Mazzarri e Bigon per come è andata a Udine - pali, traverse ed errori - consideriamo la partita vinta, ma questa valutazione appartiene solo a una classifica ideale. Del resto non bisogna dimenticare che durante l'estate scorsa io avevo sempre pronosticato un posto in Uefa».
Ed al proposito della protesta al San Paolo,con sventolio di stracci bianchi e maschere di Collina, sorrise chiosando
«Noi napoletani siamo ironici, pazzarelli, abbiamo nel dna la commedia dell’arte, sappiamo improvvisare ed essere simpaticamente graffianti. Collina, al quale rinnovo la stima, è persona arguta e certamente sorriderà: d'altra parte, è nato a Viareggio e lo scherzo di Carnevale è nella cultura dei viareggini. La protesta, se è civile, divertita e divertente, va accettata: è il sale delle menti libere. Mi pare opportuno, però, non mettere pressioni a chi va in campo, dai giocatori all’arbitro, e nello stesso tempo salvaguardare i diritti dei tifosi perché noi tutti dobbiamo lavorare per loro.
Chiusa la parentesi del pensiero delaurentisiano torniamo all’assunto: il pomeriggio non prometteva niente di buono, ma per buona sorte la notte fu positiva. Il Napoli disputò un eccellente incontro ed impose lo zero a zero alla corazzata meneghina! Insomma, contrariamente a quanto avevo pessimisticamente pronosticato, la faccenda andò bene e sarebbe potuta andare anche meglio se non ci fosse stato un pizzico di sfortuna e d’imprecisione; ma sarebbe potuta andare anche peggio se l’arbitro avesse deciso per la volontarietà d’un tocco di mani di Aronica, apparso comunque ai piú involontario ed ininfluente, e se Muntari con una ciabattata dalla distanza non avesse centrato l’incrocio dei pali. Ma era scritto nel Cielo che ieri notte non soccombesse, ma neppure vincesse. E cosí fu ed alla fine il Napoli riprese la sua marcia confermandosi al quarto posto un punto avanti alla odiata zebra truffaldina.
Riepilogando: Tre legni, ma nessun gol. Finí 0-0 Napoli-Inter posticipo della 24esima giornata di serie A. Un pareggio giusto al termine di una bella partita e un punto che può andar bene ad entrambe le squadre: la capolista si portò a quota 54 (Roma a -7), mentre il Napoli agganciò la Samp al 4° posto. San Paolo esaurito, si cominciò con Mazzarri che, privo di Maggio e Lavezzi, si affidò a Zuniga, invece che a Bogliacino! e Denis. Mourinho schierò l'undici annunciato con la coppia Pandev-Milito in avanti e Sneijder trequartista. Partí fortissimo il Napoli. Al 10' clamorosa traversa di Hamsik, al 13' fu Quagliarella ad andare vicino al gol di destro. L'Inter protestò per un mani, apparso ai piú involontario e comunque ininfluente, in area di Aronica, ma al 19' dovette ringraziare uno strepitoso Julio Cesar che respinse un violento colpo di testa in tuffo di Denis. Al 30' gran sinistro di Muntari che colpí l'incrocio dei pali. Nel finale ancora Napoli, ma l'Inter fece buona guardia e il primo tempo si chiuse sullo 0-0. Nella ripresa Inter piú propositiva, ci provò súbito Sneijder, al 17' De Sanctis respinse il sinistro di Pandev e due minuti dopo si ripetette su Milito. Al 20' palo pieno di Quagliarella, poi un'occasione per Denis e un sinistro di Hamsik, la partita restò viva, ma non arrivò nessun gol. Finí perciò 0-0 al San Paolo. Passiamo alle prove dei singoli.
De Sanctis;7,5 attentissimo e reattivo; in due occasioni si superò.
Campagnaro,7+ una sicurezza; nessuna sbavatura
P. Cannavaro,6 non fece danni e per lui è un merito!
Grava;8 eccellente con Denis il migliore
Zuniga,5 inconcludente rimpiansi Maggio!
Cigarini,6+ gran ragioniere entrò tardi
Gargano, 6,5 gran pedalatore e ottima diga ci mancherà a Siena
Pazienza,7insostituibile davanti al trio difensivo si sobbarcò tutto il lavoro piú sporco!
Aronica;7 gran lavoro sulla fascia in difesa rischiò alquanto, ma l’arbitro per fortuna non lo sanzionò.
Hamsik;6+ si spense alla distanza in apertura centrò una traversa, poi pian piano non fu piú lui: peccato!
Quagliarella,6 non fu determinante colse un palo, lottò, ma fu impreciso ed un po’ supponente.
Denis8,5 pericoloso ed onnipresente con Grava il migliore; avesse segnato gli avrei dato 10, ma in porta all’Inter gioca (quello sí!)il miglior portiere del mondo…
Mazzarri 7 indovinò quasi tutto l’utilizzo di Zuniga al posto dello squalificato Maggio fu un atto dovuto, ma forse sarebbe stato meglio tentare la carta Bogliacino.
L’arbitro Rosetti 6 attento e presente; avevo malignato che, provenendo da Pecetto torinese il chiniesologo piemontese tifasse Juve e avrebbe danneggiato il Napoli, ma fortunatamente non fu cosí e si fece perdonare il pessimo arbitraggio della prima di campionato quando a Palermo, costrinse il Napoli alla sconfitta annullando un regolarissimo gol di Hamsik.
Raffaele Bracale
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