ACCÍDIA, PIGRÍZIA, INÈRZIA, SVOGLIATÉZZA, ABULÍA, APATÍA, FIACCA IGNÀVIA
Questa volta prendo spunto per parlare delle voci italiane in epigrafe ed illustrare a seguire quelle che le rendono in napoletano, da una richiesta fattami da un caro amico,di cui per problema di privatezza, mi limito ad indicare le sole iniziali di nome e cognome: G.G., amico che fa parte della Ass.ne Ex Alunni del Liceo classico G.Garibaldi di Napoli; cominciamo con
accídia, s.vo f.le astratto
1 avversione all'operare, unita a tedio; indolenza, pigrizia, inerzia;
2 (teol.) l'indolenza nell'operare il bene, che costituisce uno dei sette peccati capitali.
Etimologicamente è voce dal lat. tardo acidia(m) o acedia(m), che è dal gr. akìdía 'negligenza', comp. di a- priv. e kêdos 'cura';
pigrízia, s.vo f.le astratto
l'essere pigro; indolenza, neghittosità. L’etimo è dal lat. pigritia(m), deriv. di piger -gra -grum 'pigro' tardo
inèrzia, s.vo f.le astratto
1 l'essere inerte; inattività, inoperosità: giacere nell'inerzia; scuotersi dall'inerzia
2 (fis.) proprietà di ogni corpo di persistere nel proprio stato di quiete o di moto rettilineo uniforme se non intervengono forze esterne | forza d'inerzia, forza fittizia data dal prodotto della massa di un corpo in moto per la sua accelerazione cambiata di verso | per forza d' inerzia, (fig.) per abitudine, senza propria scelta o volontà
3 (med.) stasi funzionale, totale o parziale: inerzia uterina. L’etimo è dal lat. inertia(m), deriv. di iners inertis 'inerte, inattivo'; l’etimo è dal dal lat. inertia(m), deriv. di iners inertis 'inerte, inattivo';
svogliatezza, s.vo f.le astratto
L’essere svogliato, come condizione abituale o passeggera: è stato rimproverato per la sua s.; dovresti toglierti di dosso questa s.; dimostra s. anche nel mangiare; s. dal lavoro, dallo studio. Quanto all’etimo è voce costruita su svogliato che è attraverso la protesi di esse distrattiva, derivato da voglia deverbale di volere← lat. volg. *volíre, per il class. velle;
abulía, s.vo f.le astratto
1 mancanza, debolezza della volontà; irresolutezza
2 (psicol.) forma patologica di mancanza di volontà. Quanto all’etimo è voce derivata dal greco aboulía, comp. di a- priv. e boulé 'volontà';
apatía, s.vo f.le astratto 1 stato di indifferenza verso il mondo circostante, caratterizzato da mancanza di sentimenti e di volontà di azione: vivere, cadere nell'apatia
2 (filos.) nella morale stoica, l'ideale della serenità dell'anima ottenuta con la liberazione dalle passioni e mantenuta con l'esercizio della virtù.
Per l’etimo è voce derivata dal lat. apathia(m), che è dal gr. apátheia 'assenza di passioni';
fiacca s.vo f.le astratto
1 spossatezza, stanchezza, svogliatezza; lentezza negli atti o nelle parole: avere la fiacca | battere la fiacca, fare le cose svogliatamente e lentamente.
2 (ant.) strepito, baccano
3 (tosc.) abbondanza.
Quanto all’etimo è voce deverbale di fiaccare a sua volta denominale del lat. flaccu(m);
ignàvia s.vo f.le astratto
(lett.) mancanza di volontà e di forza morale.
Per l’etimo è voce derivata dal lat. ignavia(m), deriv. di ignavus 'ignavo'.
Rammento che da tutte le voci or ora esaminate (con la sola eccezione di fiacca) sono stati ricavati nell’italiano, quali denominali, numerosi aggettivi (quantunque per qualcuno: cfr. pigro← piger -gra –grum esistesse già in latino la voce da raccogliere bell’ e pronta) che qui elenco: accidioso, inerte, pigro, svogliato, ignavo tutti aggettivi i cui significati non mette conto di illustrare essendo tutti ricavabili dal s.vo di riferimento che li à generati; ad es.: accidioso= che pecca di accidia e cosí via per tutti gli altri.
E passiamo ora alle voci del napoletano che rendono quelle or ora illustrate:
Musciaría s.vo f.le astratto
1 fiacca
2 spossatezza, stanchezza, svogliatezza; lentezza negli atti o nelle parole: tené ‘a musciaría: fare le cose svogliatamente e lentamente. Etimologicamente è voce denominale di muscio che è dal lat. musteu(m)=simile al mosto, molle attraverso il suffisso ería→aría derivato dal fr. -erie, usato per formare nomi che indicano attività (marineria), industria, laboratori o botteghe (falegnameria, cartoleria), insiemi...o, come nel nostro caso, voci astratte;
‘ncrescimiento, s.vo m.le astratto
lett. rammarico,rimpianto che inducono all’indolenza, alla neghittosità cioè alla mancanza di volontà di agire: ‘ncrescimiento ‘e fà coccosa; etimologicamente è un deverbale del lat. increscere, comp. di in- e crescere 'crescere'; propr. 'crescere sopra, crescere oltre il giusto';
putrunaría, s.vo f.le astratto
lo stato della persona pigra, di chi ama poltrire, stare in ozio; etimologicamente è voce denominale attraverso il suff. delle voci astratte ería→aría di putrone che è dal lat. volg. *pullitru(m)→*pu(lli)tru(m)+il suff. accrescitivo one→putrone , *pullitru(m) deriv. da pullus 'animale giovane' nel senso di animale giovane pigro, restio ad esser domato;
sfattezza, s.vo f.le astratto
snervatezza, spossatezza, sfinimento, prostrazione etimologicamente è un deverbale attraverso il suff. (dal lat. itia(m)), delle voci astratte itia→izza→ezza del p. p. disfactu(m) del lat. (di)sfacere;
trascuràggena s.vo f.le astratto
negligenza, sciatteria, incuria, svogliatezza, menefreghismo, sciatteria, indolenza, noncuranza etimologicamente è un deverbale attraverso il suff. delle voci astratte aggine→aggena (suffisso, che continua il lat. -agine(m)) del lat. tra(n)s-curare
E qui reputo di poter far punto, convinto d’aver accontentato l’amico G.G. e qualcun altro dei miei ventiquattro lettori.
Satis est.
Raffaele Bracale
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