MARMAGLIA, GENTAGLIA, CIURMAGLIA ETC.,
Questa volta prendo spunto da una richiesta fattami da un caro amico: P.G.,del quale per problemi di privatezza posso solo indicare le iniziali di nome e cognome, amico facente parte della Ass.ne Ex Alunni del Liceo classico G.Garibaldi di Napoli, che è uno dei miei abituali ventiquattro lettori e che spesso si sofferma a leggere le mie paginette sparse qua e la; dicevo che prendo spunto da una sua richiesta (relativa ad una desueta parola napoletana: ‘na mmorra) per parlare delle voci italiane in epigrafe ed illustrare a seguire quelle che le rendono in napoletano e sono molto contento della richiesta perché mi darà modo di illustrare alcune parole napoletane antiche e disusate, ma grandemente icastiche.Cominciamo dunque illustrando le voci dell’italiano dove troviamo:
accozzaglia, s.vo collettivo f.le riferibile a persone e/o cose
1insieme disordinato di persone o cose: un'accozzaglia di delinquenti; un'accozzaglia di oggetti.
2turba confusa di persone spregevoli, o massa discordante di cose: 'accozzaglia di gente varia d’età e di sesso; un’'accozzaglia di vasellame e posate spaiati.
etimologicamente la voce è (attraverso l’uso del suff. aglia (che deriva dal lat. -alia, neutro pl., e forma sostantivi che ànno valore collettivo, spesso, come nel caso che ci occupa, spregiativo)) un deverbale di accozzare (= mettere insieme senza ordine persone o cose) derivato di cozzare giacché in origine accozzare significò unire con violenza; a sua volta cozzare è un deriv. di cozza, variante di coccia, nel sign. di 'testa'in quanto l’urto violento si pensava avvenisse fra due o piú teste);
ciurma, s.vo f.le collettivo f.le riferibile solo a persone
1 equipaggio di una nave (oggi per lo piú spreg.) | il personale delle tonnare
2 (st.) l'insieme degli schiavi e dei forzati che stavano ai remi nelle galere: ciurma scapola, i rematori non incatenati
3 (fig.) stuolo di gente chiassosa o ciarliera;
4 in Sicilia, il complesso degli operai di una miniera.
etimologicamente voce dal lat. celeusma 'canto dei rematori', che è dal gr. kéleusma 'comando, battuta per dare la cadenza ai rematori';
ciurmaglia, s.vo f.le collettivo f.le riferibile solo a persone
1 moltitudine di gente turpe, infame, abominevole
2 equipaggio rabberciato di una carretta del mare (nave o qualsiasi altro mezzo di trasporto vecchio e malandato) etimologicamente anche questa voce è dal lat. celeusma con l’aggiunta del suff. spregiativo aglia;
gentaglia, s.vo f.le collettivo f.le riferibile solo a persone
Raduno, adunanza, consesso di gente spregevole, accolta di persone (anche poche) di mentalità e costumi volgari. etimologicamente questa voce è dal s.vo gente (che è dal lat. gente(m)) con l’aggiunta del suff. spregiativo aglia;
marmaglia, s.vo f.le collettivo f.le riferibile solo a persone
1 insieme di gente deprecabile, turpe, spregevole;
2 (scherz.) gruppo chiassoso di bambini o ragazzi etimologicamente questa voce è dal fr. marmaille (è riconoscibile il suff. spregiativo lat. alia→aille= aglia), deriv. di marmot 'bambino, marmocchio';
plebaglia, s.vo f.le collettivo f.le riferibile solo a persone
voce spreg. plebe, maramaglia. La parte peggiore della plebe, o la plebe vista nei suoi aspetti peggiori: le grida, le intemperanze della p.;
con valore piú chiaramente soggettivo: tutti gli altri, per lui, non sono che plebaglia;
etimologicamente questa voce è dal s.vo plebe (che è dal lat. lat. plíbe(m)) con l’aggiunta del consueto suff. spregiativo aglia;
feccia, s.vo f.le s.[pl. -ce]
1 deposito melmoso lasciato dal vino sul fondo della botte per sedimentazione, e contenente i sali di potassio e di calcio dell'acido tartarico | bere il calice sino alla feccia, (fig.) sopportare ogni amarezza fino all'estremo limite
2 (estens.) ogni residuo che si sedimenta sul fondo di recipienti contenenti liquidi
3 (fig.come nel caso che ci occupa) la parte peggiore di qualcosa: la feccia della società
4 (ant. al pl., o anche al sg.), le feci, cioè gli escrementi umani: E molta feccia il ventre lor dispensa (Ariosto). etimologicamente questa voce è dal lat. volg. *faecea(m), deriv. del class. faex faecis 'feccia, sedimento';
teppa, s.vo f.le collettivo f.le riferibile solo a persone
la feccia, la gentaglia, la canaglia di una città, di un ambiente urbano. Si tratta di un termine che, dal nome della Compagnia della teppa, società di giovinastri e malviventi milanesi dediti a prepotenze e bagordi, costituitasi intorno al 1817 e stroncata dalla polizia nel 1821, è passato nell’uso di tutta Italia per indicare la malavita delle grandi città, o un insieme qualsiasi di persone che facciano atti di violenza o di vandalismo: mescolarsi con la t.; s’era unito con la peggiore t. del paese; la t. cittadina aspettava il primo segno di affievolimento del potereper agire indisturbata. Etimologicamente questa voce è da collegarsi al termine dialettale milanese tepa= muschio con riferimento ed allusione ai prati di Piazza Castello di Milano, dove la Compagnia della teppa era solita radunarsi.
Esaminate ed esaurite cosí le voci dell’italiano, passiamo a quelle del napoletano partendo da quella che à sollecitato la stesura queste paginette; ed abbiamo
morra/mmorra, s.vo f.le
in primis, con il s.vo in esame (che è dal greco myríos(attraverso il fr. mourre)= gran moltitudine) si indica la mandria,il branco, l’armento; per traslato poi si indica spregiativamenteuna torma, uno stuolo,una schiera, un’orda di persone che facciano consorteria e tengano un comportamento precipitoso, imprudente, avventato, impulsivo, frettoloso, affrettato, abborracciato, raffazzonato, sciatto, approssimativo, trasandato, chiassoso; rammento che dal s.vo in esame nel napoletano è stato ricavato l’a.vo ammorrone/a oppure ammurrone/a, agg.vi m.li o f.li aggettivi che corrispondono ad un dipresso a gli italiani precipitoso/a, imprudente, avventato/a, impulsivo/a, frettoloso/a, affrettato/a , ma che in realtà trovano il migliore corrispondente in abborracciatore/trice, impreciso/a, vago/a, approssimativo/a, superficiale, nessuno dei quali però ripete l’aggancio semantico della voce napoletana che, molto icasticamente collega un comportamento precipitoso, imprudente, avventato, impulsivo, frettoloso, affrettato, abborracciato, raffazzonato, sciatto, approssimativo, trasandato, chiassoso e scomposto come quello tenuto dalle bestie di media o piccola taglia (bovini ed ovini) allorché raccolte in mandrie (mmorre) si muovono in maniera disordinata, scomposta, caotica;
cananèa, s.vo f.le voce desueta
canea, vociare continuato e crescente indistinto, ma fastioso di un gruppo turbolento di individui chiassosi e scomposti; vociare fatto ad imitazione quasi del latrare d’una muta randagia di cani ; rumore che fanno piú persone parlando ad alta voce o gridando: se senteva’a luntano ‘na cananèa pe tutto ‘o vico(si sentiva in lontananza un vociare per tutto il vicolo); dâ chiazza arrivava ‘na cananèa ‘e guagliune ca jucavano a ppallone(dalla piazza veniva un vocío sempre crescente di ragazzi che giocavano a pallone); per sineddoche il gruppo delle persone che che producono quel vociare;etimologicamente è voce denominale di cane (lat. cane(m)) da questa voce napoletana, per sincope cananèa→ca(na)nèa, la lingua ufficiale à appunto ricavato canèa di significato analogo;
chiorma, s.vo f.le 1 ciurma (oggi per lo piú in senso spregiativo)
2 (fig.) moltitudine di gente spregevole; in tale accezione la voce è accompagnato quasi sempre da uno specificativo: ad es.: ‘na chiorma ‘e fetiente ‘na chiorma ‘e mariuole etc.(una ciurma di fetenti – una ciurma di ladri etc.); etimologicamente la voce è dal lat. celeusma→c(e)leu(s)ma→chieuma→chioma→chiorma con epentesi di una r eufonica; a sua volta celeusma è marcato sul gr. kéleusma 'comando, battuta per dare la cadenza ai rematori';
maniata, s.vo f.le dai numerosi significati:
1)toccamento,palpeggiamento,stazzonamento,perquisizione
2)(ed è il caso che ci occupa)gruppo, riunione, raduno, adunanza, consesso, assemblea; accolita di persone spesso spregevoli; come il precedente lemma anche questo in esame nel senso sub 2 è accompagnato da uno specificativo, ad es.: ‘na maniata ‘e zezzuse, ‘na maniata ‘e ‘mbrugliune etc.(un’accolita di sporcaccioni, -un consesso di imbroglioni etc.);etimologicamente la voce in esame è un deverbale di maniare=palpare,toccare, stazzonare verbocostruito sil s.vo manus= mano che semanticamente nel sign. sub 1) è presente nel fatto che toccamenti,palpeggiamenti,stazzonamenti operquisizioni vengon operati usando le mani; d’altro canto il s.vo manus= mano semanticamente è chiaramente presente nel sign. sub 2) per il fatto che i componenti di un gruppo,una riunione,un raduno, un’adunanza, un consesso, un’assemblea, un’accolita di persone spregevoli nella maggior parte dei casi son cosí tanto affiatati, compatti, solidali, uniti tra di loro da poter esser metaforicamente contenuti e/o raccolti in/con una sola mano;
maneca, s.vo f.le da piú di un significato:
1) manico (di un oggetto)
2) manica (di un capo di vestiario
3) (ant.) schiera militare
4) (ed è il caso che ci occupa) combriccola, cricca,gruppo, riunione, raduno di persone poco raccomandabili; etimologicamente la voce è dal lat. manica(m), deriv. di manus 'mano'; il sign. 3 si spiega con l'uso, proprio del XVI secolo, di disporre, a scopo di difesa, due schiere di moschiettieri ai lati di uno squadrone centrale, come fossero due braccia ai lati di un corpo; il sign. 4 (che ci occupa) à all’incirca la medesima spiegazione in quanto un tempo ogni prepotente,tiranno, despota, soverchiatore era solito incedere portando a scopo di difesa, due schiere di guardie del corpo, guardaspalle, gorilli, sicarî, sgherri, scherani come se fossero le braccia del proprio corpo;
mappata, s.vo f.le da piú di un significato:
1)quantità di cose che può esser contenuta in un tovagliolo annodato;
2)accozzaglia
3) (fig.ed è il caso che ci occupa)cricca, combriccola, consorteria, congrega, combutta, conventicola di persone malfamate; in tale accezione la voce in esame è spesso accompagnata da uno specificativo ad es.: ‘na mappata ‘e cafune, ‘na mappata ‘e scieme etc.(un’accolita di villani, -un consesso di sciocchi etc.);etimologicamente la voce in esame è un denominale del lat. mappa=tovagliolo;
matta, s.vo f.le dal triplice significato; nel 1°e 2° è però desueto, mentre vive ancóra nel 3°
in primis 1 branco, mandria;
2(figur. e spreg.ed è il caso che ci occupa) banda, manica, combriccola, genía di cattivi soggetti;
3 particolare carta da giuoco cui, nel popolare giuoco d’azzardo italiano détto sette e mezzo, si puó assegnare qualsiasi valore; etimologicamente la voce in esame nell’accezione originaria sub 1 ed in quella figurata sub 2 deriva da un lat. med. macta(bestiarum)=mandria di bestie; nell’accezione sub 3 è voce da far risalire allo sp. mata, nome di un gioco di carte;
mazzamórra s.vo f.le voce desueta
in primis
1 gran torma, armento numeroso;
2(figur. e spreg.ed è il caso che ci occupa) vasta accolita,riunione moltitudine, congerie di cattivi soggetti;
etimologicamente la voce in esame è formata dall’unione (in funzione intensiva) del s.vo matta→mazza nell’accezione sub 1),or ora esaminata,con il s.vo morra (cfr. antea)
mazzamurro, s.vo m.le voce desueta
in primis
1 piccola torma, contenuto armento;
2(figur. e spreg.ed è il caso che ci occupa) piccola accolita,contenuta riunione, congerie di cattivi soggetti;
etimologicamente la voce in esame è formata come la precedente dall’unione (in funzione intensiva) del s.vo matta→mazza nell’accezione sub 1),or ora esaminata,con il s.vo morra (cfr. antea); nella voce in esame però si è ricavato un metafonetico maschile murro←morra per render maschile il s.vo mazzamorra e farlo diventare mazzamurro e ciò perché mazzamorra indicò una gran torma, un armento numeroso, mentre con mazzamurro si indicò piccola torma, contenuto armento secondo il noto criterio del napoletano per il quale un oggetto (o cosa quale che sia) è inteso, se maschile, piú piccolo o contenuto del corrispondente femminile; abbiamo ad . es. ‘a tavula (piú grande rispetto a ‘o tavulo piú piccolo ),‘a tammorra (piú grande rispetto a ‘o tammurro piú piccolo ), ‘a cucchiara(piú grande rispetto a ‘o cucchiaro piú piccolo), ‘a carretta (piú grande rispetto a ‘o carretto piú piccolo ); fanno eccezione ‘o tiano che è piú grande de ‘a tiana e ‘o caccavo piú grande de ‘a caccavella
scamunea/eja/èra s.vo f.le icastica, ma desueta voce antica dalla triplice morfologia e dal doppio significato
1 scammonia, erba il cui appiccicoso estratto veniva usato quale purgante;
2 (figur. e spreg.ed è il caso che ci occupa) gentaglia, marmaglia, bordaglia, scarto, accolita di monelli, discoli, malandrini adusi se non a delinquere a procurar danni.
etimologicamente la voce nella triplice morfologia è dal lat. scammonĭa/scammonĕa marcata sul greco skammonia; nel napoletano si è preferito per questioni espressive adottare la consonante nasale bilabiale (m) scempia piuttosto che quella doppia etimologica, doppia che avrebbe dato alla voce un’aggressività non auspicabile in un... purgante; il collegamento semantico tra l’erba scammonia e l’accolita di monelli scamunea/eja/èra si coglie proprio mettendo a confronto l’appiccicosità dell’estratto erbaceo e l’unione quasi appiccicaticcia che tiene uniti la combriccola dei monelli, oltre che dal fastidio degli effetti lassativi prodotti dall’erba scammonia e da quello di taluni danni procurati scamunea/eja/èra dei monelli.
E con ciò penso proprio d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico P.G. ed interessato qualche altro dei miei ventiquattro lettori e penso di poter dire Satis est.
Raffaele Bracale
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