lunedì 6 settembre 2010

CERNULIÀ, CECULIÀ & DINTORNI

CERNULIÀ, CECULIÀ & DINTORNI
Anche questa volta prenderò spunto da una richiesta fattami da un caro amico: P.G.,del quale per problemi di privatezza indico le iniziali di nome e cognome, amico facente parte della Ass.ne Ex Alunni del Liceo classico G.Garibaldi di Napoli, che è uno dei miei abituali ventiquattro lettori e che spesso si sofferma a leggere le mie paginette sparse qua e la; dicevo che prendo spunto da una sua richiesta relativa ad un antico e purtroppo desueto verbo della parlata napoletana: cernulià/arse di cui l’amico ignora il significato e che gli è occoso d’udire sulle labbra d’ una sua vecchissima zia. Mi intratterrò dunque ad illustrare il verbo or ora indicato, altro omologo ed a seguire quelli che li rendono in italiano; e mi dico molto contento della richiesta perché mi darà modo di illustrare alcune parole napoletane antiche e disusate, ma grandemente icastiche.
Comincamo con il dire che il verbo cernulià/arse è usato quasi esclusivamente nell’espressione: cernulià/arse dint’ô lietto espressione che può rendersi con l’italiano: dondolarsi,dimenarsi lentamente e con voluttà nel letto; in effetti il cernuliamiento (s.vo deverbale di cernulià/arse) fotografa quell’atteggiamento dolce e voluttuoso di chi ridestatosi soddisfatto dal sonno continua godere il tepore delle coltri rivoltandosi, dimenandosi lentamente e piacevolmente tra le medesime, stiracchiandosi e procrastinando ad libitum il momento di levarsi dal letto.
Di per sé il verbo cernulià/arse verbo intr. o riflessivo (con derivazione deverbale del lat. cernere = vagliare) fu usato in primis per indicare l’incedere dondolando, l’ondeggiare, il pencolare, il ciondolare, l’ancheggiare, il procedere dimenandosi o sculettando;in tutti tali significati cernulià/arse ebbe quale sinonimo il verbo ceculïà/arse ( denominale del greco biz. séiōkolos= che agita il sedere (da séiō = agito e kôlos = sedere); successivamente mantenendo fermi i verbi ceculïà, ceculïarse per indicare il procederedondolando, ondeggiando, pencolando, ciondolando e/o ancheggiando, si usò il verbo cernulià cernuliarse per indicare esclusivamenteil rivoltandosi, dimenandosi lentamente e piacevolmente tra le coltri,sbadigliando e stiracchiandosi per procrastinare ad libitum il momento di levarsi dal letto.
In italiano esistono dei verbi che posson rendere ad un dipresso il napoletano ceculïà/arse e tra di essi segnalo:
dondolare/arsi v. tr.e rifl. 1) muovere/ersi in qua e in là oscillando;
2)(fig.) stare senza far nulla; gingillarsi: passar la giornata a dondolarsi. etimologicamente si tratta di voce onomatopeica ricavata ad imitazione del don-dòn suono della campana che à un suo tipico movimento di dondolío;
ancheggiare v. intr. dimenare le anche nel muoversi, nel camminare, nel danzare. etimologicamente si tratta di voce denominale di anca (voce di orig. germanica);
ciondolare v. intr.o tr. 1 pendere oscillando; stare penzoloni
2 (estens.) reggersi a mala pena sulle gambe
3 (fig.) andare in giro, trascinarsi oziosamente: ciondolare per la città
come v. tr. fare oscillare stancamente: ciondolare la testa, le braccia. etimologicamente si tratta di voce quasi onomatopeica ricavata quale denominale dal s.vo ciondolo che à un suo tipico movimento di andirivieni;

ondeggiare, v. intr. 1 muoversi a onde, detto del mare o di altra superficie liquida; detto di imbarcazione o di persone che si trovano su di essa, oscillare seguendo il moto delle onde: la barca comincia a ondeggiare
2 (estens.) alzarsi e abbassarsi, o comunque spostarsi, con movimento alterno; oscillare, fluttuare: le bandiere ondeggiano al vento; la folla ondeggiava minacciosa | camminare ondeggiando, ancheggiando, oppure barcollando
3 (fig.) cambiare pensiero più volte; essere indeciso, tentennare: ondeggiare tra il sì e il no. etimologicamente si tratta di voce denominale di onda (dal lat. unda);
pencolare, v. intr. pendere piú o meno da una parte, minacciando di cadere; vacillare; procedere con andamento incerto e malsicuro, malfermo;
(fig.) tentennare, essere incerto;etimologicamente si tratta di voce dal lat. volg. *pendiculare, frequentativo del lat. class. pendíre 'pendere';
sculettare v. intr. camminare dimenando i fianchi e il sedere; etimologicamente si tratta di voce deriv. di culetto, dim. di culo, col pref. s-( con funzione genericamente derivativa, con accezioni varie, nei derivati da verbi (cadere - scadere), o piú spesso da sostantivi (bocca - sboccare, braccio - sbracciarsi, foce - sfociare, gocciola - sgocciolare) o da aggettivi (bianco - sbiancarsi, doppio - sdoppiare, largo - slargare; in questi ultimi esempî il valore del prefisso si può definire causativo o fattitivo).
Come visto i sei verbi dell’italiano or ora esaminati rendono pienamente l’icastico ceculïà, ceculïarse del napoletano (nel quale è possibile cogliere (al di là dell’etimo greco di cui già detto) un rapporto di vicinanza con il s.vo calabrese, anch’esso ovviamente dal greco biz. séiōkolos, cecula = cutrettola, coditremula: uccellino che è solito muoversi agitando il portacoda) tuttavia a malgrado della ricchezza di vocaboli dell’idioma italiano, non v’à alcun verbo che stringatamente possa rendere il verbo napoletano cernulià cernuliarse e per poterlo spiegare come “il rivoltarsi,il dimenarsi lentamente e piacevolmente tra le coltri,sbadigliando e stiracchiandosi per procrastinare ad libitum il momento di levarsi dal letto” occorre fare – come ò fatto – un giro di parole ricorrendo necessariamente ad avverbi ed aggettivi da accostare a verbi generici e di piú ampio significato.
E con ciò penso proprio anche questa volta d’avere esaurito l’argomento,contentata la richiesta dell’amico P.G. e soddisfatto o al meno interessato anche qualcuno dei miei ventiquattro lettori e penso di poter dire Satis est.
Raffaele Bracale

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