domenica 20 febbraio 2011

AIZZARE SOBILLARE

AIZZARE SOBILLARE


Questa volta, anche per rispondere ad una precisa richiesta pervenutami privatamente, vorrei esaminare i verbi che traducono nella parlata napoletana, quelli toscani dell’epigrafe. E, come ò fatto altrove, comincerò con l’esaminare brevissimamente significato ed etimo dei vocaboli toscani;
aizzare: incitare all'offesa o alla violenza; istigare, provocare, stimolare: chiaramente forgiato sul termine izza,variante di stizza che son dal longobardo hizza = bollore;
sobillare: istigare, incitare nascostamente alla ribellione, a manifestazioni ostili, che etimologicamente è dal basso latino:subilare per il classico sibilare = fischiare ( semanticamente la faccenda si spiega già che con il fischio si incitavano le bestie da soma, perché camminassero).
Ciò detto veniamo ad elencare e spiegare i verbi napoletani che ad un dipresso traducono quelli toscani; essi sono:
- allessà/allissà che è esattamente lo stimolare, incitare, adizzare ed etimologicamente son forgiati sul medesimo longobardo hizza del toscano aizzare, se non denominale del latino rectus che à dato arrezzà/arrizzà da cui per dissimilazione erre→ elle, allessà/allissà (in fondo l’eccitazione sessuale che in napoletano si rende con il verbo arrezzà = rendo ritto, è pur sempre frutto di una stimolazione, di un incitamento etc.
- assaià o pure ‘nzaià ( che non va assolutamente confuso con ‘nzagnà che significa: salassar, cavar sangue e deriva dallo spagnolo in + sangrar;) i verbi a margine indicano invece l’incitare, l’istigare e segnatamente l’addestrare sia pure al male ed al peggio e discendono ambedue per li rami dello spagnolo ensayar =addestrare.
- Buttizzà : incitare, sobillare, pungere con le parole stimolando al male, è dal francese bouter = punzecchiare e simili.
- ‘mbuttunà: che di per sé sta per imbottire, farcire e per traslato incitare, istigare, quasi farcendo di cattiverie ed informazioni malevole chi si voglia sobillare o aizzare; etimologicamente o dallo spagnolo embotir che però à dato piú che il partenopeo ‘mbuttunà, l’italiano imbottire= riempire come una botte; è migliore l’idea di chi pensa ad una dissimilazione elle→ enne in un tardo latino in + bottulare.
- ‘mmezzià: riferire dicerie e maldicenze o piú esattamente:suggerire azioni e/o pensieri malevoli e quindi: istigare; etimologicamente da riferire ad un tardo latino invitiare deverbale d’un in illativo + vitium = spingere all’errore e per estensione spingere ad azioni malevoli; qualcun altro propenderebbe per un ipotetico e peraltro non accertato basso latino in+*malitiare= spingere alla malizia; ma non si comprendono i motivi per lasciare una via certa e percorrerne una incerta nemmeno tanto agevole semanticamente parlando, non essendovi gran che di differente tra il vitium(errore, colpa, irregolarità) richiamato dalla prima e la supposta malitia (malizia, astuzia, furberia) della seconda.
- ‘mpuzà: incitare, sobillare, istigare, aizzare, sospingere con veemenza; etimologicamente da un tardo latino impulsare, iterativo del classico impellere= spingere; il verbo a margine non va confuso con l’assonante ‘mpruzà (che è un denominale della voce gergale proso= culo e vale in primis sodomizzare e per traslato ingannare,imbrogliare, gabbare etc.).
- ‘nciucià: che è il diffondere ad arte, al fine di aizzare ed istigare, cattiverie e maldicenze, seminar discordie o piú semplicemente spettegolare propalando chiacchiere per il tramite dei cosiddetti ‘nciuci (intrighi e pettegolezzi che creano attrito tra le persone); lo ‘nciucio da cui il verbo esaminato è chiaramente lemma onomatopeico riproducente le chiacchiere di chi spettegoli.Rammenterò che dal napol. 'nciucià, voce onomat., che però significa anche 'parlottare segretamente', la lingua nazionale, sia pure nell’uso giornalistico à tratto la parola inciucio nel significato di accordo politico non lineare, frutto di un compromesso.
- ‘nzurfà: letteralmente starebbe per insolfare, coprire di zolfo, ma è il suo significato estensivo di seminar discordia che ci interessa atteso che etimologicamente il verbo piú che derivato di zolfo, è da riallacciare al latino insufflare nel suo significato di soffiar su come fa chi semina discordia soffiando sul metaforico fuoco del contendere per farlo vieppú aumentare.
- ‘nteretà /‘nterrettà e la sua variante ‘nzerrettà che sono: irritare, aizzare,incitare, istigare, esasperare; le tre voci vengono dal basso latino irritare( che è propriamente il ringhiare del cane quando sia istigato) intensivo, frequentativo di irrire .
- Sciuscià: propriamente soffiare e dunque sobillare, istigare, quasi come il precedente ‘nzurfà e come questo da un composto del verbo sufflare, qui exsufflare e lí insufflare.
- Spunzunà: ad litteram sta per: pungolare con un punzone e quindi irritare,spingere, sobillare; il verbo, con tipica prostesi di una esse intensiva , viene da un latino: punctare frequentativo di pungere.
- Stezzí: ad litteram: stizzire ed estensivamente eccitare, aizzare, spingere all’ira o stizza; etimologicamente dal greco stízein = pungere.

Raffaele Bracale - Napoli

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