CIOFECA - CEFECA
Questa volta, per soddisfare la curiosità dell’amico M. P. (i consueti problemi di riservatezza però mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome, ma posso dire che si tratta di un frequentatore di un sito cui collabborai per un certo tempo)per soddisfare la curiosità del sig. M. P. che si fa meraviglie di trovare la voce ciofeca sia nell’idioma napoletano che nel dialetto siculo, parlerò delle voci in epigrafe cominciando col dire che la voce ciofeca è usatissima anche nella parlata napoletana con la medesima accezione del dialetto siculo: cosa scadente, (ma principalmente) bevanda pessima, intruglio corrotto o, più estensivamente, tutto il cattivo di qualcosa; la derivazione è dall’arabo šafèq voce che in arabo indica appunto un liquido, una bevanda corrotta o piú estensivamente tutto il cattivo delle cose, ciò che è di qualità inferiore, di scarto, di nessun valore; è interessante notare come la voce araba abbia attecchito sia in Sicilia che Campania regioni che subirono le invasioni arabo/turche, anche se ò il sospetto che la voce sia nata inizialmente nella Sicilia del 1000 e di lí trasmigrata in tutto il Reame, Napoli compreso. Mi risulta altresí che la voce ciofeca abbia trasmigrato anche nel Lazio ed in altre regioni centro-meridionali, ma questa volta per colpa o merito dei film di Totò il principe napoletano della risata che spessimo nelle sue pellicole usò la voce ciofeca.
A margine ed a completamento di quanto ò detto fin qui, dirò che il sostantivo ciofeca, nell’idioma napoletano è usato per indicare,quale apposizione, oltre tutto quello elencato precedentemente,soprattutto un pessimo caffè, troppo allungato d'acqua.
Aggiungo ancòra che la voce ciofeca, in napoletano la si trova anche nella forma di cefèca,mentre piú generalmente dirò che ciofèca/cefèca nei medesimi significati del napoletano si ritrova anche in molti altri linguaggi regionali, variamente adattata:
nel toscano si à cifeca,cipeca,
nel laziale=ciufeca,nel calabro/siculo= cifeca;
Nel laziale/romanesco poi , partendo da ciufèca si è ottenuto il p.pass. del verbo inciufegà= impiastricciare: inciufegato=impiastricciato di sporco, lercio.
Tutte le voci surriportate si fanno concordemente derivare da ciofèca (che è – abbiamo visto – dall’arabo šafèq ) ed ò ragione di credere (alla luce della gran diffusione della parlata napoletana in tutto il territorio nazionale) che sia stato il napoletano a far da seme per tutte le altre voci al nord del Reame e cioè per le voci toscane,laziali etc.
E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico M.P. ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e piú genericamente chi dovesse imbattersi in queste paginette.Satis est.
Raffaele Bracale
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