lunedì 28 maggio 2012

IETTATORE, MALAUGURIO & DINTORNI

IETTATORE, MALAUGURIO & DINTORNI Anche questa volta mi trovo a raccogliere una garbata provocazione del mio caro amico A.M.(i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) che,memore ch’io abbia piú volte affermato che il napoletano sia se nonpiú preciso e circostanziato dell’italiano,certamente piú icastico mi à sfidato ad elencare ed a parlare delle eventuali voci del napoletano che rendano piú acconciamente quelle italiane dell’epigrafe e dei loro sinonimi . Come ò già détto alibi e qui ripeto il caro amico – come diciamo dalle mie parti - m’ à rattato addó me prore (letteralmente: mi à grattato dove mi prude, id est: mi à sollecitato sul mio terreno preferito) per cui raccolgo pure questo guanto di sfida cominciando, come è mio solito, con l’esaminare dapprima le generiche voci dell’italiano: iettatore s.vo m.le [ al f.le -trice] persona che si ritiene eserciti influssi malefici,ritenuto capace di lanciare il malocchio; si tratta etimologicamente di una voce che l’italiano à marcato sul napoletano jettatore(che è un deverbale del lat. *iectare intensivo di iacere) menagramo s.vo ed ag.vo m.le e f.le Persona alla quale, soprattutto per il suo aspetto triste e tetro, si attribuisce (per superstizione o con intento scherz.) il potere di portare sfortuna; iettatore, iettatrice: voce etimologicamente composta di menare,(dal lat. minare) nel sign. di 'portare', e gramo (dal germ. *gram 'affanno, cordoglio'), cioè 'cose grame', misere, infelici; si tratta piú precisamente di una voce d’area lombarda, trasmigrata nell’italiano. malaugurio s.vo ed ag.vo m.le e f.le cattivo augurio; presagio infausto,détto di persona che si crede rechi sventura; voce etimologicamente composta da mal(o)+augurio (dal lat. auguriu(m) 'presagio'). Queste le sole parole (s.vi od agg.vi) usabili in italiano per indicare colui/colei che abbia il potere di portare sfortuna; piú preciso, circostanziato ed icastico il napoletano dove troviamo jettatore/ghiettatore s.vo m.le [ al f.le -trice] Persona a cui si attribuisce il potere, anche con la sola presenza e contro la sua stessa volontà, di esercitare la iettatura, cioè di portare sfortuna, di far succedere guai: trattasi della medesima voce sulla quale è stata marcato il s.vo italiano iettatore; per l’etimo rimando a quanto ò già scritto; faccio qui però notare quanto sia piú accorta la grafia partenopea che in luogo della vocale i d’avvio usa la semiconsonante j atta a sostituire graficamente il digramma gh usato alternativamente in talune voci soprattutto verbali ( cfr. jammo/ghiammo – jenno/ghienno – jucà/ghiucà – jettà/ghittà, jetteca/ ghietteca etc.) crestariello/cestariello s.vo m.le di doppia morfologia[ al f.le -rella] 1 in primis gheppio, sparviero,falco grillaio 2 per traslato, come nel caso che ci occupa malaugurio, iettatore( semanticamente in riferimento all’acutissima vista del rapace, capace di individuare di lontano la preda, come di lontano, con una semplice guardata, riesce a colpire questo cestariello); voce derivata da un ant. francese cresserel a sua volta da un lat. med.le cristula. (cfr. D.E.I.); uocchiesicche oppure uocchie sicche Doppia morfologia per un unico s.vo pl. sia m.le che f.le Ad litteram:occhi seccati, o - meglio - seccanti,cioè: occhi capaci di seccar, prosciugare coloro contro cui vengon rivolti(ossia arrecar danno a qualcuno sino a prosciugarne i succhi vitali). Cosí, vengono chiamati gli jettatori, tutti coloro che con i loro sguardi sono ritenuti capaci di grandemente danneggiare qualcuno, non con azioni proditorie, ma semplicemente guardandolo.Si tratta di un sostantivo ottenuto attraverso l’agglutinazione funzionale del s.vo uocchie (pl. di uocchio dal lat. ŏculu(m)→uoclu(m)→uocchio) + l’agg.vo sicche (pl. di sicco dal lat. siccu(m). seccia di per sé s.vo f.le, ma usato nel sign. sub 2 anche al m.le senza mutamenti morfologici; 1in primis mollusco marino dei cefalopodi, commestibile, a forma di sacco ovale e depresso, con bocca munita di tentacoli e provvisto di conchiglia interna; 2 per traslato come nel caso che ci occupa iettatore, malaugurio pericoloso capace (a mo’ d’una seppia che è solita, (ma per difesa!), lanciare spruzzi d’ un suo nero di cui è provvista), individuo capace con il suo operato malevolo e proditorio o anche con il solo pensiero ostile, sfavorevole, animoso, astioso, avverso di lanciare un suo metaforico inchiostro al fine di offuscare,scurire, rabbuiare l’esistenza di colui/colei contro cui intenzionalmente si ponga. Voce etimologicamente dal lat. sepia(m) con il medesimo esito palatale di apiu(m)→*apju(m)→accio (sedano), sapio→*sapjo→saccio (so) etc.). E con ciò penso d’avere, anche questa volta risposto adeguatamente alla sfida dell’amico A.M. e d’avere interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori.Rimando ad alibi l’illustrazione d’uno dei piú gustosi sistemi partenopei per tentar di porre un riparo alle nefande mosse degli iettatori. Satis est. Raffaele Bracale

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