giovedì 21 febbraio 2013
MARONNA E CCOMME S’ ‘A PESA!
MARONNA E CCOMME S’ ‘A PESA!
Letteralmente: Madonna e come se la pesa! Id est: Accidenti e quanto se la pesa!
Icastica, sarcastica locuzione esclamativa usata a commento con cui ci si rivolge a chi infigardo di natura, qualsiasi cosa faccia (anche le piú semplici, le meno difficili, quelle poco faticose, poco o per nulla ardue o impegnative) fa sempre le viste di star portando innanzi un compito difficoltosissimo, stancante, duro, improbo e gli dà corso in maniera non facile, né agevole, né piacevole, quasi che prima di procedere al da farsi (sia pure figuratamente) lo soppesasse attentamente per rendersi conto con massima esattezza della quantità di lavoro conferito al fine di ottenerne lode e/o remunerazione reale o figurata da parte di chi si sia avvantaggiato di quel lavoro.
comme= come, allo stesso modo, alla medesima maniera avv. modale e preposizione impropria dal latino quo-mo(do) abbreviazione di quo-modo; normale, come popolare il raddoppiamento espressivo della consonante nasale bilabiale m; nelle locuzioni esclamative (come nel caso che ci occupa) preceduto dalla congiunzione e o dall’interiezione ah assume il significato dell’avv. quanto usato come esclamativo.
s’’a pesa voce verbale riflessiva pronominale (3ª p. sg. ind. pr. dell’infinitopesarsela da pesà/pesare)= se la pesa; il verbo pesà/pesare è dal lat. pe(n)sare, intensivo di pendere.
A margine e completamento di quanto illustrato rammento che la locuzione in esame è spesso accompagnata da un’altra di portata analoga:
Pare San Cristoforo cu 'o munno 'ncuollo.
Letteralmente: Sembra san Cristoforo con il mondo addosso.Id est: fa le viste di fare la medesima grave fatica che fu tipica di san Cristoforo: quella di sorreggere il mondo. Nella locuzione c'è la commistione della figura di san Cristoforo, che nell'iconografia ufficiale è rappresentato nell' atto di portare sulle spalle il Redentore bambino, e quella di ATLANTE(personaggio della mitologia greca:uno dei Giganti; figlio di Giapeto e di Climene.secondo un’altra versione sarebbe un figlio di Zeus e di Climene mentre secondo Platone sarebbe figlio di Poseidone e di Clito.
Secondo Esiodo, Zeus per punirlo di essersi alleato col padre di Zeus, Crono, che guidò la rivolta contro gli dei dell'Olimpo, lo costrinse a tenere sulle spalle l'intera volta celeste (anche se in altre versioni regge il globo terrestre)
raffigurato, come dicevo, con sulle spalle il globo terrestre. Il popolo nella sua locuzione à unito le due figure ed à riferito a CRISTOFORO l'incombenza di sorreggere il mondo (in effetti, san Cristoforo, martire in Licia nel 250, durante la persecuzione dell'imperatore Decio (Gaio Messio Quinto Traiano Decio: Budalia, 201 –† Abrittus, 1 luglio 251) imperatore romano dal 249 fino alla morte, avvenuta durante la battaglia di Abrittus); san Cristoforo fu uno dei «quattordici santi ausiliatori(gruppo di quattordici santi invocati dal popolo cristiano in casi di particolari necessità, generalmente per guarire da particolari malattie; secondo un’antica tradizione i quattordici santi furono: Sant'Acacio (o Agazio), invocato contro l'emicrania
Santa Barbara, contro i fulmini, la febbre e la morte improvvisa
San Biagio, contro il male alla gola
Santa Caterina d'Alessandria, contro le malattie della lingua
San Ciriaco di Roma, contro le tentazioni e le ossessioni diaboliche
San Cristoforo, contro la peste e gli uragani
San Dionigi, contro i dolori alla testa
Sant'Egidio, contro il panico e la pazzia
Sant'Erasmo, contro i dolori addominali
Sant'Eustachio, contro i pericoli del fuoco
San Giorgio, contro le infezioni della pelle
Santa Margherita di Antiochia, contro i problemi del parto
San Pantaleone, contro le infermità di consunzione
San Vito, contro la corea, l'idrofobia, la letargia e l'epilessia.)»; San Cristoforo in particolare fu colui che avrebbe portato sulle spalle un bambino, che poi si rivelò essere Gesú. Il testo piú antico dei suoi Atti risale all'VIII secolo. In un'iscrizione del 452 si cita una basilica dedicata a Cristoforo in Bitinia. Cristoforo fu tra i santi piú venerati nel Medioevo; il suo culto fu diffuso soprattutto in Austria, in Dalmazia ed in Spagna. Chiese e monasteri si costruirono in suo onore sia in Oriente che in Occidente). La locuzione in esame viene usata sarcasticamente per bollare di inettitudine fisica e morale tutti coloro che, chiamati ad un risibile lavoro comportante un piccolissimo impegno fisico e/o morale, fanno invece le viste di sopportare grandi e gravi fatiche, lamentandosi a sproposito di ciò che stanno facendo, magari bofonchiando, sbuffando, quasi portassero veramente il mondo sulle spalle.
‘ncuollo avv. di luogo vale
1 addosso, sulla persona, sulle spalle: che puorte ‘ncuollo?(che cosa porti addosso?); tené ‘ncuollo(avere addosso), avere con sé, su di sé; indossare | tené ‘a jella ‘ncuollo(avere la sfortuna addosso), (fig.) essere sempre sfortunato | chiammarse ‘e guaje ‘ncuollo(chiamarsi addosso i guai), (fig.) procurarseli | se ll’è ffatta ‘ncuollo p’ ‘a paura(per la paura se l’è fatta addosso, fare i bisogni corporali nei vestiti; (fig.) farsi prendere dalla paura, dal panico |parlarse ‘ncuollo (parlarsi addosso), (fig.) in continuazione e con autocompiacimento
2 dentro la persona; nell'animo, nel corpo: tené ‘ncuollo’na paura futtuta, ‘na freva ‘e cavallo(avere addosso una paura terribile, una febbre da cavallo) | tené ‘o diavulo ‘ncuollo(avere il diavolo addosso), (fig.) essere indemoniato o, nell'uso com., di pessimo umore | tené ll’argiento vivo ‘ncuollo(avere l'argento vivo addosso), (fig.) essere vivace, non stare mai fermo || In unione con a forma la loc. prep. ‘ncuollo a= addosso a nelle forme ‘ncuollo â = addosso alla – ‘ncuoll’ô= addosso allo – ‘ncuoll’ê=addosso a gli, addosso alle
1 assai vicino, molto accosto: ‘e ccase songo una ‘ncuollo a n’ ata(le case sono una addosso all'altra)
2 su, sopra: cadé ‘ncuollo a quaccheduno(piombare addosso a qualcuno) | mettere ‘e mmano ‘ncuollo a quaccheduno(mettere le mani addosso a qualcuno), colpirlo, picchiarlo; toccarlo con desiderio sessuale | mettere ll’uocchie ‘ncuollo a quaccheduno, quaccosa(mettere gli occhi addosso a qualcuno, a qualcosa), (fig.) farne oggetto di desiderio | sta sempe ‘ncuollo ô figlio(sta sempre addosso al figlio, (fig.) sollecitarlo, controllarlo, opprimerlo
3 contro: dà, menarse ‘ncuollo a quaccheduno(dare addosso,gettarsi addosso a qualcuno, assalirlo; (fig.) perseguitarlo come inter.anche ellittica indica incitamento ad assalire qualcuno:’o ví lloco ‘o mariulo, dalle‘ncuollo!( ecco il ladro,dagli addosso!) ‘Ncuollo!(Addosso!). etimologicamente‘ncuollo = addosso è foto da un in→’n illativo e cuollo dal latino cŏllu(m) nell'uomo ed in altri vertebrati, la parte del corpo di forma generalmente cilindrica, che unisce la testa al torace la parte che si può ritenere quella posta addosso al busto.
Brak
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