martedì 12 febbraio 2013
PESULO PESULO & ‘MPARULIARSE
PESULO PESULO & ‘MPARULIARSE
Questa volta è stato il caro amico A. M. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) a chiedermi via e-mail di chiarirgli significato dell’ espressionione partenopea pesulo pesulo e del verbo ‘mparuliarse cosí come in epigrafe.
Per la verità l’amico mi à proposto il verbo nell’inesatta lezione paruliare,ma è chiaro che volesse chiedermi di ‘mparuliarse atteso che non mi è mai occorso di imbattermi nel verbo paruliare loddove in tutti i testi risulta attestato solo nella forma riflessiva‘mparuliarse; ad ogni buon conto rammento che tale verbo rende l’italiano altercare, litigare, dar luogo ad un bisticcio sia pure fatto solo di parole, senza cioè passare alle vie di fatto; si tratta del tipico astioso litigio fra donne borghesi ché se si trattasse di un litigio tra popolane quasi certamente costoro non si limiterebbero alle parole ma darebbero corso alle percosse o saltem
allo strascino ( che, quale deverbale del lat. volg. extraxinare intensivo di tràhere indica l’azione di trascinare in terra una donna tirandola per i capelli); l’etimo di ‘mparuliarse è da un in (illativo) + un verbo in forma riflessiva denominale e frequentativo (come si evince dall’infisso “i”) di parola; normale davanti alla consonante occlusiva bilabiale sorda (P) come alibi davanti alla la consonante occlusiva bilabiale sonora (B)il passaggio di in→ ‘m.
E veniamo all’espressione pesulo pesulo che vale sollevato, sospeso da terra in maniera decisa e rapida senza dare iperbolicamente neppure il tempo o il modo di sfiorare il suolo o la superficie su cui un oggetto raccolto rapidamente sia poggiato. In effetti l’agg.vo di grado positivo pesulo/a (che è da un acc.vo lat. volg. pénsulu(m) [per il class. pensile-m]) vale in primis sospeso da terra , sollevato, e per traslato anche all’erta(cfr. l’espressione stà pesulo= stare pronto e teso,star sul chi vive); l’espressione iterativa pesulo pesulo, che ripete quella che di solito è la forma napoletana di fare il superlativo degli aggettivi (cfr. luongo luongo= lunghissimo o altissimo – curto curto = bassissimo – sicco sicco = magrissimo – chiatto chiatto = grassissimo etc.) questa volta serve a sottolineare la maniera decisa e rapida con cui si dà corso all’azione di sollevare un oggetto o una persona.
M’auguro d’aver risposto soddisfacentemente ai quesiti dell’amico per cui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomentoed interessato oltre che l’amico anche qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e piú genericamente chi dovesse imbattersi in queste paginette.Satis est.
Raffaele Bracale
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