domenica 18 agosto 2013

FÀ ‘O RRE CUMMANNA-SCOPPOLE

FÀ ‘O RRE CUMMANNA-SCOPPOLE Locuzione che tradotta quasi ad litteram, suona: Comportarsi (come un) re che comanda(assestando) scappellotti con la quale si suole a Napoli porre alla berlina l’atteggiamento supponente di chi non avendo né il carisma, nè l’autorità fisica e/o morale pretende di impancarsi a re e duce delle umane vicende, ma è destinato miseramente a fallire atteso che le sue qualità al massimo lo potrebbero far considerare un re dei bambini ai quali però, per farsi ubbidire, dovrebbe assestare qualche scappellotto; atteggiamento tipico tenuto da uomini affetti da gravi complessi d'inferiorità, o - peggio ancóra - grandemente frustrati; uomini che non valendo una cicca e non essendo, nell'ambito della loro famiglia, tenuti in alcun conto, sfogano la loro repressione e frustrazione vessando in qualche modo, o tentando di vessare le persone con le quali, per il loro ufficio, vengono a contatto, ben sapendo però che non riusciranno né a farsi ubbidire, né addirittura ad esser presi in considerazione e saranno reputati alla stregua del re riportato in epigrafe. cumanna =comanda voce verbale (3 ͣ pers. sing. ind. pres.) dell’infinito cumannà= comandare derivato dal lat. volg. *commandare (lat. class. commendare), comp. di cum 'con' e mandare 'affidare, raccomandare', tipica l’assimilazione progress. nd→nn; scoppole plur. di scoppola = scappellotto tale da – vedi la s detrattiva d’avvio anteposta alla voce coppola= berretto – far saltar via il cappello(scappellotto) o il berretto(scoppola); scappellotto dato con la mano aperta sulla nuca; piú in generale, colpo, botta | (fig.) grave perdita o danno, spec. di natura economica; la voce coppola indica un berretto basso con visiera, usato spec. in Sicilia e nelle regioni meridionali, berretto per solito portato ben calzato sulla nuca (e tirato sugli occhi con la visiera) (coppa dal lat. cuppa(m) con un suff. diminutivo olus/ola) . RaffaeleBracale

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