mercoledì 18 febbraio 2015
VARIE 15/177
1 -'A CHIERECA 'O PATE 'A LASSA Ê FIGLIE.
La tonsura il padre la lascia (in eredità ) ai figli.
Id est:l'arte o mestiere esercitate da un genitore vengon trasmesse ai propri figliuoli che beneficiano anche della acquisita clientela del genitore.
2 - A CCHILLU PRIMMU JUORNO STA LU FATTO: 'O FFORTE È Ô PRINCIPIO, PO ADDÓ CE TRASE 'A CAPA CE PASSA 'A CODA
Nel primo giorno sta il problema: il difficile sta ad iniziare, poi dove entra la testa, passerà la coda.
Id est:In ogni accadimento, tutto sta a superare il primo ostico momento, poi le difficoltà dimunuiscono e si giunge felicemente alla conclusione dell'intrapreso.
3 - A CCHI NUN TÈNE CHE FFÀ, DDIO NCE 'O MMANNA.
A chi non à nulla da fare, Dio gliene manda
Id est: All'ozioso il Cielo manda il suo da fare spesso sotto forma di: malattie, impegni o preoccupazioni varie.
4 - A CCHI NUN TÈNE FIGLIE NUN CE JÍ NÈ PE DENARE, NÈ PE CCUNZIGLIE.
Non andare né a chiedere prestiti, né consigli da chi non abbia figli.
Id est: Chi non à figli non può capire i problemi o le necessità altrui.
5 - A CCHI PAZZEA CU 'O CIUCCIO, NUN LE MANCANO CAUCE
A chi gioca con un asino, non mancheranno i calci
Id est:chi pratica ambienti o esseri cattivi o malfidati, dovrà subirne le immancabili conseguenze.
6 - A CCHI SE FA PUNTONE, 'O CANE LLE PISCIA 'NCUOLLO
A chi si fa cantone di strada o angolo di palazzo, il cane gli minge indosso.
Id est: chi si fa troppo docile e remissivo, subirà le certe conseguenze del suo succubo atteggiamento.
7 - A CCHI PIACE LLU SPITO, NUN PIACE ‘A SPATA
A chi piace lo spiedo, non piace la spada
Id est: Chi ama la tavola e la convivialità, non amerà la guerra né - in generale - le liti.
8 - A CCHI TROPPO S'ACALA, 'O CULO SE VEDE
Chi troppo si prona, finisce per mostrare il culo
Id est:chi si mostra eccessivamente docile, succubo e remissivo, finisce per doversene vergognare, giacché metterà in mostra le proprie nudità reali o figurate.
9 - A CCHI TROPPO PARLA, 'A LENGUA SE SECCA
A chi parla troppo gli si asciuga la lingua
Id est:chi troppo parla finisce per dire sciocchezze.
10 - A CCHI TROPPO PRUMETTE, NUN CREDERE TROPPO
Non prestare eccessiva fede a chi promette eccessivamente
Se questo proverbio avesse avuta piú larga notorietà e si fosse accolto il consiglio in esso contenuto, quanti onorevoli oggi starebbero invece che in parlamento, in casa loro e farebbero minor danno di quel che fanno.
11 - 'A COPP' Ô CCUORIO, ESCE 'A CURREA
La cintura si ricava dalla pelle (altrui)
Id est:chi amministra i beni altrui riesce sempre a trarne un piccolo utile per se stesso, come i lavoranti il pellame per conto terzi son soliti usarne una piccola parte per farsene una cintura.
12 - 'A CODA È 'A CCHIÚ TTOSTA 'A SCURTECÀ!
La coda è la piú dura da scorticare
Id est:è - in fondo - il latino: in cauda venenum; la parte terminale di qualunque impresa, piccola o grande che sia, è quella che contiene le maggiori difficoltà ed è dunque la piú difficile da conseguire.
13 - ACQUA Â FRAVECA E VINO Ê FRAVECATURE
Acqua alla costruzione e vino ai costruttori
Id est: unicuique suum (a ciascuno il suo) Occorre molta acqua per impastare la malta occorrente alla fabbricazione di una costruzione, mentre agli operai che vi lavorano occorre cedere molto vino, affinché affrontino con allegria il lavoro.
14 - ACQUA CA NUN CORRE, FA PANTANO E FFÈTE
Acqua che non cammina, s'impantana e puzza
Id est: Occorre diffidare di chi si mostri apparentemente tranquillo, ma che - come l'acqua cheta - produce fastidi, se non danno.
15 - ACQUA SANTA E TTERRA SANTA, PURE LOTA FANNO
Acqua santa e terra santa pure producono melma o fango.
Id est: l'unione di due ottime persone non è detto che non possa generare danno, come mischiando insieme acqua santa e terra santa non si ottiene un quid santo, ma solo del fango.
16. -Â CCARNE 'E LUPO, DIENTE 'E CANE
Alla carne di lupo (vanno opposti) denti di cane
Id est: vim vi repellere licet; alla violenza bisogna rispondere con violenza simile, se non maggiore!
17. - 'A CARNE SE VENNE Â CHIANCA
La carne viene venduta in macelleria.
Id est: per acquistare qualcosa bisogna rivolgersi al suo commerciante o per ottenere alcunché bisogna necessariamente rivolgersi a chi ne sia esperto;
insomma per ottenere qualcosa, non si può improvvisare, ma bisogna rivolgersi sempre al competente.
Di per sé la voce chianca (dal lat. planca) come significato primo varrebbe asse di legno; il significato di macelleria gli viene dal fatto che anticamente la carne venduta al minuto era esposta e sezionata su di un asse di legno; linguisticamente è normale in napoletano il passaggio di pl a chi (cfr. ad es. plus→cchiú, platea→chiazza, plumbeum→chiummo, clavum→chiuovo, plattu-m→chiatto etc.).
18. - 'A CARTA VÈNE E 'O JUCATORE S'AVANTA.
Il giocatore si vanta (millantando meriti che non à) delle buone carte che riceve (che gli permettono di vincire…).
Il proverbio si cita a mo' di rimbrotto allorché qualcuno inopportunamente si glori di un qualche risultato positivo ottenuto, e voglia far credere che il fatto sia dipeso dalla sua abilità e non dalle sopravvenute, fortunose circostanze favorevoli; e tale è l'atteggiamento tipico di taluni spocchiosi giocatori di carte non particolarmente abili, ma eccezionalmente fortunati, quelli che vengon detti pigliatori di carte, quelli cioè che – favoriti dalla sorte – vengono, nella distribuzione delle carte forniti di un numero eccessivo di carte di per sé vincenti.
19. - 'A CARNE SE JETTA I 'E CANE S'ARRAGGIANO
La carne va a buon mercato ed i cani si arrabbiano
Proverbio citato, a mo' di amara considerazione allorché pure in presenza di opportunità favorevoli, mancano o il danaro occorrente per approfittarne, o - per traslato - non si à la forza o capacità occorrente a raggiungere un risultato che sembra sia lí a portata di mano.
20. - Â CASA CA NUN SÎ 'MMITATO NUN CE JÍ
Non andare nella casa dove non sei invitato..
...correresti il rischio di essere messo alla porta come fastidioso ed indesiderato.
21. - Â TAVULA D''E PEZZENTIELLE, NUN MANCANO MAJE TUZZULELLE
Sul tavolo dei poverelli non mancano mai tozzi di pane
Id est: non ostante la miseria, su di un tavolo di poverelli, ci saranno sempre - a disposizione di tutti - pezzetti di pane, sia pure raffermi.
22. - Â CCAURARA VECCHIA, VROGNOLE E PPERTOSE
Sulla pentola vecchia, ammaccature e buchi.
Id est: la salute delle persone vecchie è sempre malferma: i vecchi soffrono sempre di qualche piccolo o grosso malanno alla stregua di una pentola vecchia che per essere stata usata molto, porta su di sé inevitabili tracce di usura e del tempo trascorso.
23. -A CCAVALLO 'E RAZZA NUN SERVE 'O SCURRIATO
Con il cavallo di razza non occorre (usare) la frusta
Id est:Le persone beneducate o discendenti da ottima prosapia, non avranno mai bisogno di rimproveri o richiami, in quanto si comporteranno sempre bene secondo i buoni dettami educativi ricevuti.
24. -A CCAVALLO JASTEMMATO LLE LUCE 'O PILO
Al cavallo maledetto gli luccica il pelo
Id est:Piú una persona viene maledetta o invidiata, piú le si accresce il benessere e/o la fortuna.
25. -ACCUSSÍ COMME VAJE, ACCUSSÍ SÎ TTENUTO
Cosí come incedi, cosí sei considerato
Proverbio dal duplice significato:
a) a seconda di come sei vestito, cosí sarai giudicato;(qui l'abito fa il monaco contrariamente a quanto di solito ritenuto)
b) Come ti comporterai con gli altri, cosí sarai ripagato.
26. - ACCUSSÍ VA 'O MUNNO: CHI NATA E CCHI VA A FFUNNO
Cosí va il mondo: chi nuota e chi affonda
Id est:in questo mondo c'è sempre chi emerge e chi, meno fortunato, affonda
27. - 'A CHE MMUNNO È MMUNNO, È GGHIUTA SEMPE ACCUSSÍ
Da che esiste il mondo è andata sempre cosí.
Id est:Occorre rassegnarsi ed accettare la vita per quel che è: non è possibile andare contro il fato
28. - 'A CERA SE STRUJE E 'A PRUCESSIONE NUN CAMMINA
Le candele si consumano, ma la processione non avanza.
Proverbio usato a salace commento dell'atteggiamento di chi accidiosamente indugi troppo in qualcosa o perda inutilmente tempo.
29. - A CCHI DICE 'E FATTE 'E LL'ATE NUN LE DICERE 'E TUOJE.
A chi propala i fatti degli altri non narrare i tuoi
Fa' attenzione allo spettegolatore: non raccontargli i casi tuoi o ti troverai sulla bocca di tutti.
30. –‘A CCHIESIA NUN CACCIA SANTE, NÈ 'A SCOLA, SCENZIATE
La chiesa non rende santi, nè la scuola, scienziati.
Id est:non è sufficiente frequentare una chiesa per diventar santo, nè una scuola per giungere ad essere uno scienziato; occorrono ben altre lunghe sostanziali, pratiche applicazioni.
Brak
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