mercoledì 12 agosto 2015
LE PAROLE NAPOLETANE IN IMMA/IMMO
LE PAROLE NAPOLETANE IN IMMA/IMMO
Tutte le parole napoletane che qui di seguito esaminerò ànno la particolarità che accanto ad un termine di avvio portano un suffisso (immo/a) spesso di chiaro sapore dispregiativo o riduttivo ma talora anche intensivo o collettivizzante , suffisso probabilmente coniato su di un latino: ime(n) con successivo raddopiamento rafforzativo della emme fino a giungere ad immo o imma. Analizzo le parole:
Calimma: letteralmente: calore, tepore, specialmente quello delle coperte d’un letto, insomma quella piacevole sensazione di calduccio, che una volta che si sia conseguito, concilia il sonno e che, se invece non si riesce a raggiungere impedisce un soddisfacente riposo; termine coniato sulla radice del verbo latino calēre (esser caldo) più il suffisso imma qui di sapore riduttivo; nel napoletano il vocabolo è pervenuto attraverso lo spagnolo calima di medesima etimologia ed iniziale significato.
Canimma: letteralmente: canea, canizza ed estensivamente puzzo di cani, ma anche muta di persone spregevoli e vocianti; derivato da cane più imma (dispregiativo).
Cazzimma: soprattutto nell’espressione tené ‘a cazzimma;
cazzimma s.vo fle astratto = malevola furbizia prevaricante di colui o coloro che vessa/no i meno dotati fisicamente e/o moralmente al fine di sopravanzarli e godere dei frutti conquistati marmaldeggiando.
Parola costruita addizionando il termine cazzo che – come noto - è da un greco marinaresco: (a)kation=albero della nave ( qui inteso quale…strumento di proditoria offesa) con il suff. imma (dispregiativo)..
‘ngattimma: nell’espressione jí ‘ngattimma
Letteralmente: andare in calore come i gatti; id est: adontarsi, eccitarsi, comportandosi di conseguenza con foga eccessiva.
Parola costruita addizionando il termine gatto (colto nel periodo in cui va in calore ) con il solito suffisso imma.
Perimma: essenzialmente la muffa che attacca principalmente alimenti malamente essiccati, tenuti in ambienti umidi che favoriscono appunto l’insorgere di muffe.
Etimologicamente è un deverbale di perì (perire) che è dal latino perire = andare a male addizionato del solito suffisso imma qui dispregiativo.
Sfaccimmo: parola dalla doppia valenza; in senso negativo: farabutto, mascalzone; in senso positivo: furbo, intraprendente, determinato (specie di una persona giovane.). È parola formata dal sost.: faccia con l’avvio di una s detrattiva ed il suffisso dispregiativo immo nell’ovvia idea di significar: persona priva di faccia (senza vergogna).Talvolta nei medesimi sensi è voce attestata come sfaccemmuso/ósa
Sfaccimma: Attenzione! Questa parola non è il femminile della parola precedente ed à ben altro significato ed etimologia,indica il prodotto dell’eiaculazione maschile; etimologicamente prende l’avvio da una voce di tipo onomatopeico sfacc che indica la violenza dell’emissione, addizionato del solito suffisso imma qui però con funzione intensiva, non dispregiativa.
Rammenterò per amor di completezza che quando si volesse usare il termine precedente: sfaccimmo riferito ad una donna, non si userà sfaccimma che come visto indica un’altra cosa, ma sfaccemmósa o [se riferito ad una giovanissima donna] con una sorta di diminutivo, vezzeggiativo: sfaccemmusella che indica alternativamente o la mascalzoncella o la furbetta intraprendente.
Zuzzimma: letteralmente tutto ciò che è lercio, sporco, sozzo ed estensivamente anche ogni cattiva azione perpetrata ai danni dei deboli, degli indifesi; etimologicamente è parola derivata dall’addizione del termine sozzo (dal provenzale sotz) con il suffisso dispregiativo imma.
Raffaele Bracale
P.S. Se a qualcuno venissero in mente altre voci partenopee in immo/a da me qui non considerate, me ne informi ché provvederò a parlarne.
R. B.
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