venerdì 30 dicembre 2016
“TENIMMO’E MMANE A PPOSTO!” DICETTE ‘A COZZECA ‘NFACCI’ Ô PURPO.
“TENIMMO’E MMANE A PPOSTO!” DICETTE ‘A COZZECA ‘NFACCI’ Ô PURPO.
Letteralmente: Disse la cozza al polpo: Teniamo le mani al loro posto! Id est: Non prendiamoci liberalità e non profittiamo della situazione. Piú in generale: Non si può accedere alle “grazie” o ai “beni” degli altri, senza una precisa autorizzazione. L’espressione in esame ovviamente non va presa in senso letterale, ma traslato; infatti la cozza ed il polpo sono usati in modo figurato in quanto la prima è uno dei modi piú icastici di indicare la vulva della donna, mentre il polpo dai molti tentacoli (nell’espressione mani ) raffigura l’uomo che tenta di palpeggiarla;
Tenimmo = teniamo, manteniamo letteralmente, di per sé anche abbiamo: in napoletano il verbo tené/tènere di cui tenimmo è voce qui dell’imperativo ( 1ª pers. pl.) altrove anche voce( 1ª pers. pl.) dell’ind. pres. , può avere varie accezioni: avere,tenere, mantenere, possedere, ed anche condurre in fitto o anche altro significato estensivo ; etimologicamente il verbo tené/tènere che è l’italiano tenére è dal basso latino teníre =trarre a sé, corradicale di tendere = tendere;
cozzeca,= cozza, mitilo bivalve che aperto, come altrove la vongola ricorda quasi la forma dell’organo femminile; in piú la cozza, per essere di colore nero e provvista di bisso, ben si presta a rappresentare il fronzuto organo femminile di una donna giovane; l’etimo di cozzeca è, quasi certamente, da una forma ampliata di un lat. volg. *cocja→*cocjala→cozzala→cozzaca→cozzeca;
Brak
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