giovedì 26 gennaio 2017
VARIE 17/98
1.CHI ATO NUN TÈNE, SE COCCA CU 'A MUGLIERA...
Chi non à altre occasioni, si accontenta di sua moglie, id est: far di necessità virtú.
2.CHI CAMPA STURTARIELLO CAMPA BUNARIELLO, CHI CAMPA ADDRITTO...CAMPA AFFLITTO!
Chi vive di sotterfugi e di espedienti riesce sempre a sbarcare il lu.nario, chi vuol vivere in modo retto e corretto troverà sempre tante difficoltà sul suo cammino.
3.CHI D'AUSTO NN’È VVESTUTO, 'NU MALANNO LL' È VVENUTO
Proverbio d’origine contadine dal doppio significato; in primis e letteralmente Chi alla fine dell' estate non si copre bene, incorrerà in qualche malanno; con la fine dell’estate e l’approssimarsi della stagione autunnale prodromica di quella invernale occorre esser previdenti, provvedendo a coprirsi per non incorrere in problemi di salute; nel significato traslato, nel quale il participio passato vestuto è da intendersi come provvisto di moneta, il proverbio vale Chi alla fine dell' estate non è riuscito a guadagnare abbastanza danaro con la vendita delle messi raccolte durante i mesi estivi andrà incontro a successivi periodi di magra intesa come malanno.
4.CHI FATICA'NA SARACA, CHI NUN FATICA, 'NA SARACA E MMEZA.
Chi lavora guadagna una salacca, chi non lavora, una salacca mezza - Cioè: spesso nella vita si è premiati oltre i propri meriti.
5.CHI FRAVECA E SFRAVECA, NUN PERDE MAJE TIEMPO.
Chi fa e disfa, non perde mai tempo. La locuzione da intendersi in senso antifrastico, si usa a commento delle inutili opere di taluni, che non portano mai a compimento le cose che cominciano, di talché il loro comportamento si traduce in una perdita di tempo non finalizzata a nulla.
BRAK
Nessun commento:
Posta un commento