mercoledì 15 febbraio 2017
VARIE 17/196
1.'O FIGLIO MUTO, 'A MAMMA 'O 'NTENNE.
Il figlio muto è compreso dalla madre - Lo si dice di due persone che abbiano un'intesa perfetta.
2.'O FRIDDO Ê BBUONE 'E SCUTULÉA, I Ê MALAMENTE S''E CARRÉA.
Ad litteram: il freddo percuote chi gode buona salute e porta via con sé chi sta male. Id est: i rigori invernali fanno comunque danno; per solito, in inverno, chi gode buona salute, finisce per ammalarsi, mentre chi è già malato corre il grave rischio di morire.
3.'O GALANTOMMO APPEZZENTÚTO, ADDEVÈNTA 'NU CHIAVECO.
Ad litteram: il galantumo che va in miseria, diventa un essere spregevole. In effetti la disincantata osservazione della realtà dimostra che chi perde onori e gloria, diventa il peggior degli uomini giacché si lascia vincere dall'astio e dal livore verso coloro che il suo precedente status gli consentiva di tenere sottomessi e che nella nuova situazione possono permettersi di alzare la testa e contrattare alla pari con lui.
Chiaveco s.vo ed a.vo m.le = sporco, lercio e per estensione cattivo soggetto, essere spregevole; è un adattamento al maschile del s.vo f.le chiaveca/chiavica= fogna, porcheria,sozzura che è dal tardo lat. clàvica per il classico cloaca normale il passaggio cl→chj→ chi come ad es. clarum→chiaro.
4.'O GALLO/VALLO NCOPP' Â ‘MMUNNEZZA
Letteralmente: il gallo sull'immondizia. Cosí, a buona ragione, viene definito dalla cultura popolare partenopea, il presuntuoso, il millantatore, colui che - senza particolari meriti, ma per mera fortuna o per naturale fLuire del tempo - abbia raggiunto una piccola posizione di preminenza, e di lassú intenda fare il buono e cattivo tempo, magari pretendendo di far valere il proprio punto di vista, proprio come un galletto che, asceso un cumulo di rifiuti, ci si sia posto come su di un trono e, pettoruto, faccia udire i suoi chicchirichí. gallo/vallo s.vo m.le in doppia forma morfologica: uccello domestico commestibile, con piumaggio brillante, testa alta con grossa cresta carnosa e bargigli, zampe fornite di speroni, coda falciforme dai colori spesso vivaci ; voce etimologicamente dal lat. gallu(m)sebbene non gli sia estranea la radice centroeuropea kar,kal (risuonare); qualcuno poi à supposto un latino *gannus donde gannulus→ gan’lus→gallus che troverebbe un suo parallelo nell’ant. tedesco *hano da un verbo *hanan (= lat. canere(cantare)) con riferimento al canto mattutino del gallo; a mio avviso questa di *gannus è tesi veramente interessante e forse perseguibile; per il passaggio metaplasmatico di g a v cfr. gunnella/vunnella – golpe/volpe – gallina/vallina etc.) ; ‘mmunnezza. s.vo f.le = immondiza, rifiuto, sporcizia, roba sudicia; in partic., spazzatura; voce dal lat. immunditia(m)→’mmunnitia(m)→’mmunnezza, deriv. di immundus.
5.'O PATAPATO (o anche 'O PARAPATO oppure 'O PATABBATE) 'E LL'ACQUA oppure ‘O PATAPATO (o anche 'O PARAPATO oppure 'O PATABBATE)D''E MAZZATE ETC.
Iperbolica locuzione, intraducibile ad litteram, con la quale si vuol significare che l'acqua o le percosse o quanto altro non richiamato espressamente dall'epigrafe è sparso in gran quantità e viene usata ad es. a commento di un improvviso copioso temporale o come pesante minaccia rivolta da un adulto nei confronti di un ragazzo al quale si promette una estesa gragnuola di percosse.
Premesso che, contrariamente da quanto affermato da taluno, il termine patabbate non richiama nessuna gerarchia ecclesiastica, essendo solo la corruzione del termine cardine parapato,ricorderò che quest'ultimo deriva dal greco parapatto donde in primis il parapato poi patapato richiamato che significa spargere, distribuire copiosamente in giro, proprio nel senso che si attaglia alla locuzione in epigrafe.
BRAK
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