venerdì 29 settembre 2017

VARIE 17/983



1 - PURE ‘E CUFFIATE VANNO ‘MPARAVISO
Anche i gabbati vanno in Paradiso
Locuzione proverbiale usata a mo’ di conforto dei corbellati per indurli ad esser pazienti e sopportare chi gratuitamente li affanna , atteso che anche per essi derisi  ci sarà un gran premio: il Paradiso.
Cuffiate plurale di cuffiato =deriso, corbellato; etimol.: part.pass. di cuffià che è un denominale  dell’arabo còffa=corbello.
1bis PURE ‘E SFUTTUTE VANNO ‘MPARAVISO
Anche gli infastiditi vanno in Paradiso
Variante della precedente usata a mo’ di conforto degli importunati  per esortarli alla  pazienza ed alla  sopportazione nell’attesa che anche per loro infastiditi ci sarà il gran premio del  Paradiso.

2-PURE ‘E MMURE TÈNENO ‘E RRECCHIE
Anche i muri ànno orecchi
Fa d’uopo, quindi, se non si vuole  far conoscere in giro le proprie idee o considerazioni usare, anche in casa un eloquio misurato e di basso volume evitando altresí di spettegolare o di  dire  cose pericolosamente compromettenti per sé o altri.
3 - PURE LL’ONORE SO’ CCASTIGHE ‘E DDIO.
Anche gli onori sono castighi di Dio
Atteso che comportano comunque aggravio di lavoro  ed aumento delle responsabilità.
4 - PURE ‘NU CAUCIO ‘NCULO FA FÀ ‘NU PASSO ANNANTE
Anche un calcio in culo fa compiere un passo in avanti
Id est: per progredire nella vita, come nel lavoro,  occorrono forti spinte, magari violente  che vanno comunque  accettate considerato i  vantaggi che ne possono derivare.
5 -PUR’IO TENGO ‘A MANO CU CINCHE DÉTE.
Anche io ò la mano con cinque dita.
Proverbio dalla duplice valenza; nella prima si  adombra quasi un avvertimento minaccioso che significa: anche io sono dotato delle vostre medesime capacità operative,[comprese quelle di rubare] per cui fate attenzione a non misurarvi con me pensando di prevalere: potreste avere una brutta sorpresa! La seconda valenza  sottindende una garbata protesta volendo significare: ò  soltanto le vostre  stesse capacità e/o possibilità; miracoli non ne posso fare: non chiedetemeli!
6 - QUANNO ‘A CAPA PERDE ‘E SENZE  SE NE STRAFOTTE PURE ‘E SUA ECCELLENZA!
Quando la testa perde il raziocinio se ne impipa anche di Sua Eccellenza
Id est: Quando, nella vita,  si è in preda all’ira o alla follia  non si à rispetto per nessuno, nemmeno per l’autorità.
7 - QUANNO ‘A CARNA È CCOTTA È CCHIÚ FFACILE A SCEPPÀ LL’OSSA.
Quando la carne è cotta è piú facile spolparla
Id est: per ottenere il miglior risultato è necessario attendere il momento piú adatto che è il piú propizio o favorevole, armarsi di pazienza ed attenderlo.
8 - QUANNO ‘A CAURARA VOLLE MENA SÚBBETO ‘E MACCARUNE
Quando la pentola bolle, cala súbito i maccheroni
Id est:nella vita bisogna esser sempre solleciti e profittare del momento adatto per fare ciò che è da farsi, evitando,per non correre l’alea di un insuccesso, di rimandare o procrastinare  la propria azione.Il proverbio à anche un significato furbesco ed in tale connotazione significa: quando una donna avverte i primi bollori, occorre darle súbito marito che la soddisfi e la calmi.
9 -QUANNO ‘A CUMETA ‘O VVO’,  DALLE CUTTONE
Quando l’aquilone lo chiede, dagli spago
Al di là del suo concreto chiaro ed esatto significato, il proverbio vale:nella vita  spesso è opportuno, se non necessario, assecondare le vanterie di chi si vanta ed è vanitoso,  per tenerselo amico ed  al fine di  riceverne possibili futuri vantaggi.
10 - QUANNO Â FEMMENA ‘O CULO LL’ABBALLA, SI NUNN’ È PPUTTANA, DIAVULO FALLA!
Quando una donna ancheggia, se non è una meretrice ritienila tentatrice.
Le donne che sculettano  o lo fanno di mestiere o provocatoriamente per trovar partito.
11 - QUANNO ‘A FEMMENA VO’ FILÀ  LL’ABBASTA PURE ‘NU SPRUOCCOLO.
Quando una donna vuol filare le è sufficiente un piccolo bastoncino.
Id est: Quando la donna intende raggiungere un determinato scopo usa, per farlo, ogni mezzo anche quelli apparentemente meno adeguati.
12 – ‘O CIELO DÀ FUNA LONGA Ê FRABBUTTE.
Il Cielo concede  lunga fune ai birbanti
Id est: Per solito i cattivi soggetti vivono piú a lungo degli altri. Ciò però avviene  non perché i disonesti e/o malvagi siano favoriti dal Cielo [come, improvvidamente, interpretò qualcuno], ma perché facendoli vivere piú a lungo il Cielo concede loro piú tempo per ravvedersi e pentirsi delle malefatte commesse.
frabbutto/a s.vo m.le o f.le 
persona senza scrupoli, capace di qualsiasi slealtà; mascalzone, birbante.
Trattasi di  parola pervenuta anche  nella lingua nazionale, come farabutto   quale palese adattamento  del napoletano frabbutto derivato dal ted. freibeuter 'predone' a sua volta ricavato dall'ol. vrijbuiter, comp. di vrij 'libero' e buit 'bottino' = saccheggiatore, filibustiere
13. MAGNÀ ‘E ‘RASSO
Ad litteram: Mangiare di grasso. Id est: avere o contentarsi degli scarti. Espressione usata a sarcastico commento delle azioni di chi pensi di ottenere dal suo operato risultati positivi  ed invece, quasi certamente, ne ricaverà poco o niente o addirittura i risultati saronno fallimentari. Nella locuzione si fa riferimento al fatto che per solito nel cibarsi di alimenti è d’uso  assumerne le parti migliori scartando quelle meno pregiate, tra le quali il grasso; chi invece, come nell’espressione, lo dovesse assumere dimostrerebbe di preferire scioccamente o di doversi  contentare degli scarti.

Brak


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