venerdì 1 dicembre 2017

VARIE 17/1218



1.MADONNA MIA FA' STÀ BBUONO A NNIRONE
Letteralmente: Madonna mia, mantieni in salute Nerone. È l'invocazione scherzosa rivolta dal popolo alla Madre di Dio affinché protegga la salute dell'uomo forte, di colui che all'occorrenza possa intervenire per aggiustare le faccende quotidiane. Nella locuzione, a) c'è la chiara indicazione che il popolo preferisce l'uomo forte, deciso,anche autoritario piuttosto che l'imbelle democratico;
b)ma la si può intendere anche nel senso di Madonna mia, mantieni in salute l’uomo forte, deciswo, anche autoritario ché – se decede – ne può arrivare uno peggiore di luii!
2.MADONNA MIA, MANTIENE LL'ACQUA!
Letteralmente: Madonna mia reggi l'acqua. Id est: fa’ che la situazione non peggiori o non degeneri. L'invocazione viene usata quando ci si trovi davanti ad una situazione di contesa il cui esito si prospetti prossimo a degenerare per evidente cattiva volontà di uno o piú dei contendenti.
3.MAGNÀ ‘E ‘RASSO
Ad litteram: Mangiare di grasso. Id est: avere o contentarsi degli scarti. Espressione usata a sarcastico commento delle azioni di chi pensi di ottenere dal suo operato risultati positivi ed invece, quasi certamente, ne ricaverà poco o niente o addirittura i risultati saronno fallimentari. Nella locuzione si fa riferimento al fatto che per solito nel cibarsi di alimenti è d’uso assumerne le parti migliori scartando quelle meno pregiate, tra le quali il grasso; chi invece, come nell’espressione, lo dovesse assumere dimostrerebbe di preferire scioccamente o di doversi contentare degli scarti.
4.MAGNÀ CULO ‘E GALLINA
Ad litteram: mangiare culo di gallina id est: essere logorroici, continuamente e fastidiosamente ciarlieri. Il culo della gallina, mosso spasmodicamente dall’animale, è preso a modello della bocca di chi parla eccessivamente al punto che alla vista di una persona che parli troppo e che muova perciò in continuazione la bocca, non ci si può esimere dal chiedersi: à magnato culo ‘e gallina? (à mangiato culo di gallina?)
5.MAGNÀ NEMMICCULE CU ‘A SPINGULA
Ad litteram: mangiare lenticchie con lo spillo. Detto di coloro che, eccessivamente parchi, forse perché avari, si limitano ad un pasto cosí frugale da ridursi a sole lenticchie, consumate lentamente, addirittura infilzandole una per volta con l’ausilio di uno spillo.In senso traslato l’espressione è usata per commentare sarcasticamente l’agire eccessivamente lento e misurato di chi ami perdere tempo.
BRAK

Nessun commento:

Posta un commento