lunedì 18 dicembre 2017

VARIE 17/1298



1.SE SO' 'NCUNTRATE 'O SANGO I 'A CAPA.
Letteralmente: si sono uniti il sangue e la testa. Id est: si è verificato l'incontro di due elementi ugualmente necessarii al conserguimento di un quid. Anche in senso marcatamente dispregiativo per sottolineare l'incontro di due poco di buono dalla cui unione deriverà certamente danno per molti. La locuzione, in senso positivo, fa riferimento all'incontro liturgico della teca contenente i reperti ematici del sangue di san Gennaro con il busto contenente il cranio del santo; solo dopo détto incontro infatti per solito si verifica il miracolo della liquefazione del sangue.
2.SE SO' RUTTE 'E TIEMPE, BAGNAJUÓ.
Letteralmente: Bagnino, si sono guastati i tempi(per cui non avrai piú clienti bagnanti ed i tuoi guadagni precipiteranno di colpo). La locuzione è usata a mo’ d’avvertimento quando si intenda sottolineare che una situazione sta mutando in peggio e si appropinquano relative conseguenze negative.
3.SE SO' STUTATE 'E LLAMPIUNCELLE.
Letteralmente: si sono spente le luminarie. Id est: siamo alla fine, non c'è piú rimedio, non c'è piú tempo per porre rimedio ad alcunché, la festa è finita.Da notare che la parola lampiuncelle è il plurale della voce femminile lampiuncella derivata dal fr. lampe, che è dal lat. lampada; e come tale se preceduta dall’articolo ‘e (le) va correttamente scritta con la geminazione della elle iniziale ‘e llampiuncelle esiste poi una voce simile maschile lampiunciello che al plurale fa lampiuncielle ma che preceduto dall’art. ‘e (i) non comporta geminazione della elle iniziale; pertanto in napoletano ‘e llampiuncelle (voce femminile) sono le luminarie,oggi elettriche ed anticamente a gas e/o petrolio, mentre ‘e lampiuncielle (voce maschile) sono i lampioncini di carta colorata
4.SE SO’ APPARATE ‘E VEPPETE E NN’À AVUTA UNA PE BBEVERE E UNA PE SCIACQUÀ!
Ad litteram: Si è provveduto a render pari le bevute e ne à avuto una per bere ed una per sciacquare! Id est: si è impartita una solenne lezione, non lasciando le cose a mezzo, ma redarguendo a fondo ed anche violentemente chi lo meritasse; rammento che nel gergo malavitoso dà ‘na veppeta (dare una bevuta) sta per battere, percuotere, colpire, malmenare, pestare, lisciare con riferimento semantico al cosiddetto giuoco del tuocco/padrone e ssotto o altrove passatella incentrato su bevute collettive di vino che spesso sfociavano in risse con percosse ed accoltellamenti tra i giocatori; la successiva specificazione: una per bere ed una per sciacquare sempre con riferimento a successive percosse fa riferimento ad un’ipotetica situazione in cui sia in atto una deleteria gara di bevute reali tra due persone di cui uno si continua a satollarsi di vino magari accontendandosi di una sciacquatura ossia di vino addizionato d’acqua, o anche di vino puro usato però a mo’ di risciacquo della bocca da una precedente bevuta, e l’altro lo faccia ancóra di piú bevendo senza ritegno come nell’antico giuoco del padrone e sotto (gioco derivato da quello détto tuocco) che si svolgeva nelle bettole tra due giocatori di cui uno – il padrone – poteva imporre o negare all’altro – il sotto – innumerevoli bevute di vino con l’aggravio di dover in ogni caso pagare il vino bevuto.
5.SEDOGNERE L'ASSO OPPURE 'A FALANCA
Ad litteram: ungere l'asse oppure la trave. Inveterata necessità che nel corso dei secoli à assunto le piú svariate connotazioni e modi di realizzarsi, ma restando sempre ineludibile nella sua reale funzione di permettere un adeguato movimento degli elementi ruotanti (asse)
o assicurare la scorrevolezza della trave(falanca) su cui far scivolar le barche, e per traslato, consentire che una pratica non si intoppi ed anzi proceda speditamente verso la sua realizzazione. Falanca s.f. = trave di supporto per lo scorrimento dei natanti; dal lat. phalanga(m)→phalanca(m)= palo.
BRAK

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