sabato 30 marzo 2019

DIFFERENZA TRA IL “FAVORITE” DELL’ITALIANO ED IL “FAVURITE” NAPOLETANO.


DIFFERENZA TRA IL “FAVORITE” DELL’ITALIANO ED IL “FAVURITE” NAPOLETANO.
Premesso che sia nella lingua italiana che nell’idioma napoletano c’è[con derivazione  dal lat. favōre(m)[deverbale di favere]] il verbo favorire, che nel napoletano suona favurí o faurí, è completamente diverso il senso che si dà al verbo, spesso coniugato, nell’un caso e nell’altro alla seconda persona pl. dell’imperativo; per esemplificare rammento  il “ favorite il biglietto” del controllore usato per chiedere al passeggero di esibire il biglietto di viaggio che attesti un avvenuto  pagamento che dà quindi diritto a usufruire di un servizio; ben diverso lo stringato “favurite” del napoletano che, in procinto di desinare,  invita cortesemente un amico, un conoscente o chi sia presente ad assidersi con lui alla mensa per consumare il medesimo pasto   gratuitamente.
In effetti il “ favorite” del controllore  riprende un antiquata accezione del verbo favorire nel senso di  concedere  ciò che viene richiesto; si tratta cioè di un favore quasi preteso,  mentre il “favurite” del napoletano è un’espressione di cortesia, talvolta solo formale di accettare ciò che viene offerto, ossia un favore messo a disposizione.Se ne puó dedurre che in generale  i napoletani sono piú gentili ed altruisti, abituati a dare, piuttosto che ricevere mostrandosi   meno egoisti ed  egocentrici o  pretenziosi degli italiani. Forse erro, ma tanto reputo! RaffaeleBracale

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