NUNN’È GGRANO CA SCAPEZZA
Mi è stato chiesto, via e-mail, da un mio abituale frequentatore del BLOG,
l’esimio signor B. C. (i consueti
problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e
cognome) di spendere qualche parola per illustrare significato e portata della
locuzione in epigrafe.
Comincio col dire che letteralmente l'espressione
significa: non è grano che casca [cioè non è grano da recidere, in quanto non è
ancòra giunto a maturazione.]La datatissima locuzione nata in àmbito agreste,
pervenuta in città, fu usata, al di là del significato letterale,
figuratamente in
riferimento in primis ad ogni
ragazzo che non fósse ancóra un adolescente in quanto ritardasse ad
avere la sua prima polluzione e successivamente fu riferito ad ogni faccenda che non
percorresse il suo normale iter in modo celere e pertanto che non giungesse in modo rapido a
conclusione.
E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito
l’argomento, soddisfatto il signor B.
C. ed interessato qualcun altro dei miei
ventiquattro lettori e piú genericamente
chi dovesse imbattersi in queste paginette.Satis est.
Raffaele Bracale
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