venerdì 8 marzo 2019

STRANGULAPRIEVETE A LLIMONE


STRANGULAPRIEVETE A LLIMONE
Ingredienti e dosi per sei persone:
per gli strangulaprievete
1 kg. piú tre pugni di farina di grano duro,
¾ di litro d’acqua bollente,
due cucchiaini di sale fino.
La scorza grattugiata  di un  limone di Sorrento
sale doppio un pugno

1 kg. di strangulaprievete freschi
1 cipolla affettata sottilmente
1 etto di pancetta tesa  tagliata a dadini
1 confezione di panna da cucina da 200 gr.
1 etto di pecorino  grattugiato
Pepe decorticato qs..
Il succo di 2 limoni di Sorrento
La scorza di uno detti  limoni tagliata a sottili listarelle.
 La scorza grattugiata  dell’altro di detti  limoni

1 bicchiere  di olio d’oliva
1 bicchierino di cognac
Sale grosso  un pugno
(bicarbonato  o argilla verde) q.s.

Procedimento: . Lavare accuratamente i limoni in acqua fredda e bicarbonato o argilla verde
Recuperarne la scorza facendo attenzione ad escludere la parte bianca; tagliarla in sottili listarelle e tenerle da parte;
Premere accuratamente il limone  conservandone il succo filtrato;


Approntare dapprima gli strangulaprievete nel modo seguente: Munirsi di  un capace, ampio polsonetto ad un solo manico, riempirlo d’acqua (3/4 di litro per un kg. di farina di grano duro) e portarla ad ebollizione; fuori dal fuoco, ma quando la temperatura dell’acqua sia ancóra elevata, versare nell’acqua, a pioggia il chilo di  farina ed il sale,aggiungere la buccia grattugiata di un limone e rimestare velocissimamente, indi rovesciare d’un sol colpo su di un tagliere cosparso di due pugni  farina asciutta l’impasto e cominciarlo a lavorare a mani nude molto velocemente(la cosa sarà favorita dal fatto che l’impasto risulterà bollente…) fino a che non abbia incorporato tutta la restante farina e non si sia ottenuto una palla di pasta soda ed elestica che si farà riposare per circa mezz’ora; indi si lavorerà ancóra un po’ la pasta ed aggiungendo un pugno di farina si ricaveranno dalla pasta dei bastoncelli cilindrici dello spessor d’un indice dai quali si taglieranno tanti cilindretti di circa 2 cm. d’altezza che verranno pigiati con i polpastrelli dell’indice e del medio ed incavati strusciandoli sul tagliere; alla fine si disporranno tutti questi strangulaprievete (gnocchi napoletani) distesi, ad asciugare, su di un canevaccio pulitissimo cosparso con pochissima farina. Dopo mezz’ora si porta ad ebollizione una pentola d’acqua fredda salata (circa 8 litri con un pugno di sale doppio) ed appena l’acqua bolle vi si versano, pochi per volta, gli strangulaprievete che vanno prelevati dalla pentola con un mestolo forato appena riaffiorino tornando a galla, e messi in una zuppiera calda in attesa di  condirli con il  sugo approntato.

In un’ ampia padella antiaderente, versare l’olio e far soffriggere la cipolla affettata sottilmente; aggiungere la pancetta tagliata a dadini e far rosolare per cinque  minuti; aggiungere il bicchierino di cognac e farlo evaporare.
Versare nella padella con il fondo approntato, gli strangulaprievete tenuti in caldo, ed aggiungere la panna, rimestando continuamente a mezza fiamma; infine versare il succo di limone e rimestare ancora.
Impiattare, cospargendo gli strangulaprievete di pecorino  grattugiato e pepe decorticato macinato al momento; infine distribuire su ogni portata un po’ di scorza di limone tagliata a listarelle.
Vini:  secchi e profunati bianchi campani ( Solopaca, Capri, Ischia, Falanghina, Fiano, Greco di Tufo) freddi di frigo.
 Mangia Napoli, bbona salute! e scialàteve!

raffaele bracale



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