JÍ ZUMPANNO ASTECHE E LLAVATORE.
Letteralmente: andar saltando per terrazzi e lavatoi. Id est: darsi al buon tempo, trascorrendo la giornata senza far nulla di costruttivo, ma solo bighellonando in ogni direzione: a dritta e a manca, in altoed in basso ;
Letteralmente: andar saltando per terrazzi e lavatoi. Id est: darsi al buon tempo, trascorrendo la giornata senza far nulla di costruttivo, ma solo bighellonando in ogni direzione: a dritta e a manca, in altoed in basso ;
asteche=lastrici solai,terrazzi dal greco astrakon=coccio)
lavatore (s.vo f.le pl.
metafonetico del s.vo m.le lavaturo)
= lavatoi, stanze di abitazioni o, piú
spesso, luoghi pubblico adibito al
lavaggio manuale dei panni;il singolare è voce maschile ed indica la vasca in
cui si lava la biancheria; i lavatoi furono – un tempo (fino a quando
esistettero) posti a pianterenno (cioè in posizione opposta ai lastrici solai)
nei pressi di una o piú fontane corredate di vasche e dapprima pietre scappellate e successivamente tavole
di legno scannellato ad hoc su cui
strofinare i panni durante il lavaggio; la voce lavaturo etimologicamente è dal
lat. tardo lavatoriu(m), deriv. di lavare 'lavare'. Faccio
notare che la voce a margine fu voluta
femminile (sebbene fosse il plurale di una voce maschile) in quanto in napoletano un oggetto (o cosa quale che
sia) è inteso se maschile piú piccolo o contenuto del corrispondente femminile;
abbiamo ad . es. ‘a tavula (piú grande rispetto a ‘o tavulo
piú piccolo ),‘a tammorra (piú grande rispetto a ‘o tammurro piú
piccolo ), ‘a cucchiara(piú grande rispetto a ‘o cucchiaro piú
piccolo), ‘a carretta (piú grande rispetto a ‘o carretto piú
piccolo ); fanno eccezione ‘o
tiano che è piú grande de ‘a tiana e ‘o caccavo piú grande de
‘a caccavella; nella fattispecie il lavaturo, vasca in cui
si lava la biancheria risulta necessariamente piú contenuto della stanza o
luogo che la contengono, per cui il
lavaturo è voce maschile, mentre ‘e llavatore è da intendersi femminile.
Brak
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