lunedì 6 maggio 2019

VOCE ‘E POPOLO, VOCE ‘E DDIO.


VOCE ‘E POPOLO, VOCE ‘E DDIO.
Accontento, o m’auguro di farlo qui di seguito l’amico B.Z. (al solito, motivi di riservatezza mi impongono di  riportar solo le iniziali di nome e cognome di chi mi scrive per sollecitar ricerche) che mi à chiesto di mettere a fuoco portata, significato e valenza della datatissima espressioni in epigrafe, molto usata un tempo e che ancóra si può cogliere sulle labbra dei napoletani d’antan. La locuzione ssendo intelligibile cosí com’è non necessita di  traduzione in italiano. E vengo in medias res affermando
Ch’essa riporta una convinzione generalizzata che  quasi statuisce un principio e cioé quello che se una  idea   affiora nella mente di una maggioranza che la proclami addirittura a voce e  la confermi con i fatti è fuor di dubbio che sia esatta, veritiera, anzi rigorosa, regolare, vera  ed  ineccepibile atteso che essa è ritenuta, nell’inteso comune,  la medesima che si può cogliere sulla bocca dell’Onnipotente che è infallibile. Va da sé che ò battezzato il popolo, maggioranza perché esso è certamente piú numeroso di un singolo o di pochi individui e come tale ne rappresenta la maggioranza.
 E qui giunto mi fermo convinto d’avere esaurito l’argomento,  d’aver adeguatamente risposto all’amico B.Z.   e spero d’avere altresí interessato  i miei consueti ventiquattro lettori.
Satis est. R.Bracale Brak

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