17 NOTE LOCUZIONI
1.QUANNO JESCE 'A STRAZZIONA, OGNE FFESSO È PRUFESSORE...
Quando è avvenuta l'estrazione dei numeri del lotto, ogni
sciocco diventa professore. la locuzione viene usata per sottolineare lo
stupido comportamento di chi,incapace di fare qualsiasi previsione o di dare
documentati consigli, s'ergono a profeti e professori, solo quando,
verificatosi l'evento de quo, si vestono della pelle dell' orso...volendo
lasciar intendere che avevano previsto l'esatto accadimento o le certe
conseguenze...di un comportamento.
2.'A MONECA 'E CHIANURA:MUSCIO NUN 'O VULEVA MA TUOSTO LE
FACEVA PAURA...
La suora di Pianura:tenero non lo voleva, ma duro le
incuoteva paura (si sottointende :il pane. La locuzione viene usata nei
confronti degli incontentabili o degli eterni indecisi...
3.FÀ 'E SCARPE A UNO E COSERLE 'NU VESTITO.
Letteralmente:confezionare scarpe ad uno e cucirgli un
vestito.Id est: far grave danno a qualcuno o augurargli di decedere.Un tempo
alla morte di qualcuno gli si metteva indosso un abito nuovo e gli si facevano
calzare scarpe approntate a bella posta.
4.TIENE 'A CASA A DDOJE PORTE.
Letteralmente: Ài la casa con due porte d'ingresso.Locuzione
ingiuriosa in cui si adombra l'infedeltà della moglie di colui cui la frase
viene rivolta.In effetti la casa con due usci d'ingresso consentirebbe
l'entrata e l'uscita del marito e dell'amante senza che i due venissero a
contatto.
5.FÀ ACQUA 'A PIPPA.
Letteralmente:La pipa versa acqua. Id est: la miseria è
grande. la locuzione è usata a commento del grave stadio di indigenza di
qualcuno.. La pipa in questione non è l'attrezzo per fumare, bensí la
botticella spagnola oblunga chiamata pipa nella quale si usa conservare vino o
liquore,qualora invece versasse acqua ivi contenuta indicherebbe che il prprietario
è in uno stato di cosí grave miseria da non poter conservare né vino, né
liquore, ma solo acqua...
6.SANT'ANTUONO, SANT' ANTUONO TECCOTE 'O VIECCHIO E DAMME 'O
NUOVO E DAMMILLO FORTE FORTE, COMME Â VARRA 'E ARETO Â PORTA...
Sant' Antonio, sant' Antonio eccoti il vecchio e dammi il
nuovo, e dammelo forte, forte come la stanga di dietro la porta. La filastrocca
veniva recitata dai bambini alla caduta di un dente, anche se non si capisce
perché si invochi sant' Antonio, che poi non è il santo da Padova, ma è il
santo anacoreta egizio.
7.FACESSE 'NA CULATA E ASCESSE 'O SOLE!
Letteralmente: Facessi un bucato e spuntasse il sole!Id est:
avessi un po' di fortuna...La frase viene profferita con amarezza da chi veda
il proprio agire vanificato o per concomitanti contrari avvenimenti o per una
imprecisata sfortuna che ponga il bastone tra le ruote, come avverrebbe nel
caso ci si sia dedicati a fare il bucato e al momento di sciorinarlo ci si
trovi a doversi adattare ad una giornata umida e senza sole ,cosa che impedisce
l'ascigatura dei panni lavati. 'a culata è appunto il bucato ed è detto colata
per indicare il momento della colatura ossia del versamento sui panni,
sistemanti in un grosso capace contenitore,dell'acqua bollente fatta colare sui
panni attraverso un telo sul quale , temporibus illis, era sistemata la cenere
ricca di per sé di soda(in sostituzione di chimici detergenti), e pezzi di
arbusti profumati(per conferire al bucato un buon odore di pulito)...
8.CARTA VÈNE E GGHIUCATORE S'AVANTA...
La sorte lo soccorre fornendoglii carte buone che gli
permettono di vincere, ed il giocatore se ne vanta, come se il merito della
vittoria fosse da attribuire alla sua abilità e non alla fortuna di aver avuto
un buon corredo di carte vincenti. La locuzione è usata per commentare
l'eccessiva autoesaltazione di taluni che voglion far credere di essere esperti
e capaci, laddove son solo fortunati!
9. 'A FEMMENA È 'NU VRASIERE, CA S'AUSA SULO Â SERA.
La donna è un braciere che si usa solo di sera. Locuzione
violentemente antifemminista che riduce la donna ad un dispensatore di calore
da usare però parsimoniosamente solo a sera, nel letto
Ammore, tosse e rogna nun se ponno annasconnere.
Amore, tosse e scabbia non si posson celare:ànno
manifestazioni troppo palesi.
10.PARONO 'O SERVEZIALE E 'O PIGNATIELLO.
Sembrano il clistere e il pentolino. La locuzione viene
usata per indicare due persone che difficilmente si separano, come accadeva un
tempo quando i barbieri che erano un po' anche cerusici,chiamati per praticare
un clistere si presentavano recando in mano l'ampolla di vetro atta alla
bisogna ed un pentolino per riscaldarvi l'acqua occorrente...
11.QUANNO CHIOVONO PASSE E FICUSECCHE.
Letteralmente: quando piovono uva passita e fichi secchi -
Id est: mai. La locuzione viene usata quando si voglia sottolineare
l'impossibilità di un accadimento che si pensa possa avverarsi solo quando dal
cielo piovano leccornie, cosa che avvenne una sola volta quando il popolo
ebraico ricevette il dono celeste della manna...
12.CHI ATO NUN TÈNE, SE COCCA CU 'A MUGLIERA...
Chi non à altre occasioni, si accontenta di sua moglie, id
est:far di necessità virtú.
13.NUN SPUTÀ 'NCIELO CA 'NFACCIA TE TORNA!
Non sputare verso il cielo, perché ti ricadrebbe in volto!
Id est: le azioni malevole fatte contro la divinità, ti si ritorcono contro.
14. CHIJARSELA A LIBBRETTA.
Letteralmente:piegarsela a libretto. E' il modo piú comodo
dper consumare una pizza, quando non si può farlo comodamente seduti al tavolo
e si è costretti a farlo in piedi. Si procede alla piegatura in quattro parti
della pietanza circolare che assume quasi la forma di un piccolo libro e si può
mangiarla riducendo al minimo il pericolo di imbrattarsi di condimento. Id est:
obtorto collo, per necessità far buon viso a cattivo gioco.
15.VENNERE 'A SCAFAREA PE SICCHIETIELLO.
Letteralmente:Vendere una grossa insalatiera presentandola
come un secchiello.Figuratamente,la locuzione la si adopera nei confronti di
chi decanti la nettezza dei costumi di una donna, che notoriamente invece è stata
conosciuta biblicamente da parecchi.
16.S'È ARRECCUTO CRISTO CU 'NU PATERNOSTRO.
Variante: S'È ARRENNUTO CRISTO CU 'NU PATERNOSTRO.
Illudersi di cavarsela con poca fatica e piccolo impegno,
come chi volesse ingraziarsi Iddio e trarlo dalla propria parte con la semplice
recita di un solo pater.
17.'E SÀBBATO, 'E SÚBBETO E SENZA PREVETE!
Di sabato, di colpo e senza prete! E' il malevolo augurio
che si lancia all'indirizzo di qualcuno cui si augura di morire in un giorno
prefestivo, cosa che impedisce la sepoltura il giorno successivo, di morire di
colpo senza poter porvi riparo e di non poter godere nemmeno del conforto
religioso
Brak
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