CUOZZO/ CUZZETIELLO
Questa volta rispondo al
caro amico L. M. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad
indicare solo le iniziali di nome e cognome) che mi à chiesto via e-mail di
chiarirgli significato ed etimologia dei
due termini partenopei in epigrafe.
In primis gli rammento che il secondo dei termini
propostimi altro non è che il diminutivo del primo [cfr. il suff. iello] e con
il primo termine in napoletano oltre ad indicare la cosiddetta “costola” ovvero
la parte non tagliente di un coltello o altro arnese simile, si intende pure la
parte posteriore cioè il “dorso” di un libro chiuso, ma soprattutto si indica
la parte terminale di un grosso filone[da due chilogrammi] di pane, parte che
si presta, svuotata della mollica, ad accogliere qualsivoglia
companatico[ortaggi, uova o carne] cotto in umido per un economico, ma gustoso
asciolvere da consumare per istrada o
sul posto di lavoro; con il termine cuzzetiello si indica la parte terminale di
un filoncino[da mezzo chilogrammo] di
pane, parte che si presta,aperta per metà, ad accogliere affettati misti oppure
spugnose frittate d’uova; rammento che sino a tutta la fine degli anni ’50 del
1900 sia il cuozzo che il cuzzetiello farciti vennero usati non solo come cibo
da asporto, ma pure come cena soprattutto nelle famiglie della città bassa. Ciò
detto vengo all’etimologia e preciso che tra gli addetti ai lavori e/o
appassionati non v’è identità di vedute e già non fui d’accordo con il
carissimo amico Carlo Iandolo che lesse in cuzzetiello un collaterale di
cuzzetto[parte terminale di un filoncino di pane, ma pure nuca ben rasata] con
etimo [per una supposta somiglianza della forma] da cozza (= coccia cioè guscio dei crostacei;
gli contestai, poco prima della sua inopinata dipartita [per cui non ne potemmo
discutere], quella inesistente somiglianza e continuai, come continuo ad
aderire alla scuola di pensiero del Giammarinaro che vede alla base di cuozzo e
del suo diminutivo un lat. regionale cotjum collaterale di cociu-m. E qui
penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto
l’amico L.M. ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e piú
genericamente chi dovesse imbattersi in
queste paginette.Satis est.
Raffaele Bracale
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