DISTRATTO
Anche questa
volta faccio sèguito ad un quesito rivoltomi dall’amico N.C. (al solito,
motivi di riservatezza mi impongono di riportar solo le iniziali di nome e cognome di
chi mi scrive per sollecitar ricerche)che mi à chiesto di chiarire quante e
quali siano le voci del napoletano che rendono quella dell’epigrafe.Contento la
sua curiosità e quella eventuale di qualche altro lettore cominciando con il
precisare che nella lingua nazionale con il termine distratto/a agg.vo e s.vo m.le o f.le ci si
riferisce genericamente a persona che non presta
attenzione a ciò che le succede o succede intorno a sé, il tutto senza far
riferimento a quali siano i motivi o le ragioni che determinano in essa persona
la deconcentrazione e/o mancanza di attenzione; la voce in esame
etimologicamente risulta essere il part. pass. del verbo di strarre [dal lat. distrahĕre, propr. "tirare qua e
là"].
Piú preciso e puntuale e circostanziato dell’italiano,il napoletano
contempla numerose voci per rendere quella generica dell’epigrafe. Esse con piú
esattezza tengono riguardo a gli eventuali motivi che determinano la disattenzione o fanno
riferimento al tipo di sbadataggine o svagatezza; e sono:
affuscato/a, agg.vo m.le
o f.le
1reso contenutamente fosco/a,quasi oscurato/a, privato/a della
lucentezza o della trasparenza e dunque abbebbiato/a, reso/a confuso/a e
privato/a del discernimento chiaro per stupore o
per spavento;
;
anche nella forma intr. pron. farse,
addeventà affuscato (farsi, diventare fosco): ‘o cielo s’è affuscato; ll’aria se sta affuscanno(il
cielo si è offuscato; l’aria si sta offuscando.)2 sbalordito/a, senza parole, per
qualche moderata impressione che colpisca l’animo;
etimologicamente
la voce è il part. pass. di affuscà← dal lat. tardo *affuscare←ab-fuscare collaterale
di offuscare,
deriv. di fuscus 'fosco, scuro,confuso';
allascato/a agg.vo m.le o f.le 1 in primis
allentato, alleggerito, allargato, sciolto, slacciato; 2 per traslato come nel caso
che ci occupa détto di chi, sentendosi privo dei freni
dell’attenzione si abbandona volontariamente alla
deconcentrazione; etimologicamente la voce è il part.
pass. di allascà denominale del lat. laxus = disteso, rilasciato per il
tramite di un *ad+laxicare→allaxicare→allascare con sincope della “i”
atona. Talora la voce in esame è addizionata con la specificazione dint’ê chirchie d’’e ccerevelle (nei cerchi del cervello [inteso
iperbolicamente come una botticella che
se si allenta nei cerchi che reggono le doghe corre il rischio di perdere il
liquido contenuto e nella fattispecie del discernimento non consenta di tener
ritenute le cose poste all’attenzione]).
arrassato/a agg.vo m.le o f.le1 in primis
allontanato, scostato/a, scansato/a, schivato/a, sfuggito; 2 per traslato come nel caso
che ci occupa détto di chi risulti volontariamente
sfuggito ai vincoli dell’attenzione;
etimologicamente la voce è il part. pass. di arrassà denominale del’ arabo arrah.
frasturnato/a agg.vo m.le o f.le1 in primis inebetito, intontito, stordito;2 per ampl. sem. come nel
caso che ci occupa détto di chi risulti confuso, disorientato dall’eccessivo vociare e/o
dalla caoticità delle situazioni in cui si trovi coinvolto al segno di dare
l’impressione di volersene disinteressare
chiamandosene fuori; etimologicamente
la voce è il part. pass. di frasturnà
che è un rifacimento dello sp. trastornar "mettere
sossopra". sbiato/a agg.vo m.le o f.le in primis sviato,deviato,
dirottato; 2 per ampl. sem. come nel
caso che ci occupa détto di chi risulti
distolto nella propria attenzione da improvvisi accadimenti inattesi e
fuorvianti; etimologicamente
la voce è il part. pass. di sbià
che è denominale di via→bia con il prefisso di una S distrattiva.
sbariato/a agg.vo m.le o f.le in primis inebetito,stordito,
farneticante; 2 per ampl.
sem. come nel caso che ci occupa détto
di chi, per inconfessati e non
accertabili motivi, vaneggi rivolgendo la
propria attenzione a qualcosa che esula dall’azione in cui dovrebbe
impegnarsi; etimologicamente
la voce è il part. pass. di sbarià
che è dal lat. variare, der. di varius «vario» con il
prefisso di una S durativa/intensiva; normale anche qui il passaggio sv→sb (cfr. sbacantà←svacante).
sturduto/a, agg.vo m.le o
f.le in primis molto sbalordito,
intontito, frastornato; 2 per ampl.
sem. come nel caso che ci occupa détto
di chi sia quasi privo di sensi,
tramortito e pertanto non possa porre attenzione a ciò che dice o fa;
etimologicamente part. pass. del verbo sturdí=stordire,
frastornare, intontire; sturdí è un deriv. di tordo, nel senso fig. di
'uomo semplice, balordo', col pref.intensivo s-;
stuóteco/stòteca, agg.vo e s. m.le o f.le voce usata per indicare in primis il distratto congenito,lo/a
stolto/a,il/la rimbambito/a, 2 per ampl.
sem. come nel caso che ci occupa détto
di chi sia distratto/a o stordito/a
inveterati e di natura; 3 per
ampliamento semantico l’ignorante,
l’idiota, il/la rozzo/a;
voce che etimologicamente è da un incrocio delle voci latine stu(ltum) + (idio)ticu(m) dalle stesse
voci latine addizionate del suffisso verbale ato/ata e nei medesimi
significati abbiamo anche stutecato/stutecata;
stunato/a, agg.vo m.le o f.le chi è messo o si trova in uno stato di grande apprensione e di turbamento per gravi motivi al segno di apparire turbato, sconcertato,
confuso, distratto; 1in primis
la voce a margine s’addice a persona che
stona, che è poco intonata; di strumento, che è male accordato, che non à
l'intonazione giusta; di nota, che è eseguita fuori tono; (fig.) di una cosa non opportuna, fuori luogo 2
(fig.e come nel caso che ci occupa
) che non si armonizza col resto;
etimologicamente part. pass. del verbo stunà= stonare, poi stordire, frastornare, intontire; stunà nell’accezione che ci occupa è
per influsso dal fr. étonner 'stupire', dal lat. volg. *extonare
: l’ ex à dato il pref.intensivo s-;
stupetiato/a, agg.vo m.le o f.le istupidito, intensamente
turbato intontito, stordito da accadimenti piú importanti dell’atteso che lo distraggono; etimologicamente
part. pass. del verbo stupetià=
istupidire, poi stordire, frastornare, intontire stupetià è un adattamento
dal lat.volg.*stupitare collaterale
del class.stupíre;
Non mi pare ci sia altro da
aggiungere per cui mi fermo qui, sperando d’avere accontentato l’amico N.C. ed
interessato qualcun altro dei miei
ventiquattro lettori e chi forte
dovesse imbattersi in queste paginette. Satis est.
Raffaele
Bracale
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