FARSE N’ATU TTANTO
Ad litteram:
farsi un altrettanto; id est: quasi raddoppiare di volume. Locuzione che a prima vista parrebbe di
uguale portata di quella che recita farse
ciuotto ciutto , ma che invece se ne
discosta parecchio, laddove si tenga conto che la locuzione farse ciuotto ciutto attiene specificatamente al mangiare e
bere che producono la sazietà richiamata dal termine ciuotto ( che è da una
rad. greca ky- (cfr.kýein=essere
incinta)+ il suff. otto per render l’idea di essere gonfio) raddoppiato (con la tipica iterazione
napoletana usata per formare i superlativi: cfr altrove sicco sicco =
magrissimo, luongo luongo = lunghissimo o altissimo, chiatto chiatto =
grassissimo etc.) in ciuotto ciuotto; mentre la locuzione qui in epigrafe è di
portata completamente diversa ed
illustra la sensazione morale di chi, viste riconosciute le proprie idee, il
proprio punto di vista in ordine ad un argomento che gli stia a cuore, viste accettate le proprie
proposte circa il modo di condurre a
termine un affare o una faccenda qualsivoglia, si compiace delle proprie
capacità organizzative o direttive, provandone cosí tanta soddisfazione da veder metaforicamente ed iperbolicamente raddoppiato il proprio volume corporeo.
Brak
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