IL SOSTANTIVO MICCIO E LE ESPRESSIONI
COLLEGATE.
Nell’icastico eloquio partenopeo ci sono due espressioni
coniate con il s.vo m.le miccio. Qui di sèguito tento di
illustrarle a beneficio dell’amico G.O. (problemi di riservatezza mi impongono
le sole iniziali deelle generalità...)che me ne à fatto richiesta ed a
beneficio di qualcun altro dei miei miei consueti ventiquattro lettori.
Premetto che il s.vo m.le miccio in napoletano vale stoppino, lucignolo ma
pure miccia ed etimologicamente è un adattamento al m.le del fr. mèche che è dal lat. volg. *micca/miccia,
per il class. myxa 'luminello, stoppino'; ciò détto veniamo alle
espressioni che sono:
1. Addurà ‘o fieto ‘o miccio
Ad litteram: annusare il puzzo del lucignolo o meglio annusare il puzzo della miccia
Con la parola miccio, come ò anticipato, in napoletano si indica sia il lucignolo della
candela che la miccia di un ordigno e nella fattispecie è questa seconda
valenza che bisogna considerare giacché
l’espressione nel suo significato nascosto sta per: fiutare un pericolo, accorgersi
dell’approssimarsi di un danno; orbene il lucignolo della candela puzza
quando da acceso diventi spento, ma allora non è foriero di alcun pericolo, mentre la miccia di un ordigno
quando è accesa e sprigiona un suo greve olezzo, allora prospetta un prossimo,
pericoloso scoppio.
La seconda espressione è:
2.Ànn' 'a murí cu 'o fieto 'e miccio che ad litteram è Devono morire con il puzzo della miccia id est: Devono morire di ordigno esplosivo.Maledizione
rivolta contro inveterati nemici cui si augura di restar vittime di un ordigno
esplosivo la cui miccia, come détto, quando è accesa emana un
suo puzzo tipico che tuttavia da solo non può provocare la morte, di
talché l’espressione nel suo significato
nascosto sta per: Possano non fiutare un
pericolo, non accorgersi dell’approssimarsi di un danno e subire le conseguenze disastrose di un
prossimo,imminente scoppio.
E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento,
soddisfatto l’amico G.O. ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro
lettori e piú genericamente chi dovesse
imbattersi in queste paginette.Satis est.
Raffaele Bracale
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