SAN GREGORIO ARMENO/SAN LIGUORO
Anche questa volta mi occupo di una richiesta pervenutami via e-mail dall’amico N.C. (al solito, motivi di riservatezza mi impongono di riportar solo le iniziali di nome e cognome di chi mi scrive per sollecitar ricerche) che mi à chiesto di chiarirgli se sia vero e nel caso lo sia per quali strade e/o motivi avvenga che l’antica strada napoletana nota con il nome di San Gregorio Armeno, tra i napoletani di vecchio conio sia détta “San Liguoro”. L’accontento súbito e gli confermo che sí, è vero che la strada del centro storico di Napoli, celebre non solo turisticamente per le botteghe artigiane di presepi, tra i napoletani d’antan viene nomata di San Liguoro piuttosto che di San Gregorio Armeno e qui di sèguito ne chiarirò il motivo.
Premetto che con i termini Liguoro e Gregorio Armeno ci si intende riferire sempre alla medesima strada, quella che risulta essere uno degli stenopoi (cardini nell'urbanistica greca e romana)tipici dell'architettura urbanistica greca la quale caratterizza tutto il centro antico di Napoli ed in quanto tale, la via fungeva da collegamento tra le due plateiai (decumani): la plateia maggiore (attuale via dei Tribunali) e quella inferiore (odierna Spaccanapoli). Le due principali strade dell'allora Neapolis, erano dunque congiunte perpendicolarmente proprio da questa strada, all'altezza della Basilica di San Lorenzo Maggiore, dove sorgeva l'agorà.
Successivamente,
la strada fu chiamata plate
ia
nostriana in quanto San Nostriano, 15°vescovo di Napoli vi fece
costruire delle terme per i poveri. È opportuno rammentare altresí che a circa
la metà della strada, sorge un vasto
complesso monumentale, molto importante dal punto di vista storico e artistico;
parlo del Monastero di San Gregorio
Armeno posto, come ò anticipato, a circa
la metà dell’omonima strada famosissima
per l’artigianato del presepe; la chiesa di détto monastero è anche nota con il nome di Santa Patrizia, le
cui spoglie sono venerate all’interno
della chiesa; la prima struttura ad essere creata fu il convento che, secondo
la tradizione , sorse sui resti di un antico tempio di Cerere.Il monastero, la cui struttura,era attestata dal punto di vista archivistico già
nel 930, (dedicato ad uno dei santi piú
importanti della tradizione orientale, San Gregorio, al quale si deve la
nascita del primo stato cristiano del mondo, l’Armenia, che nel 301, ben prima
di Costantino, adottò il cristianesimo come religione ufficiale) fu fondato
nell’VIII secolo dalle monache basiliane che fuggivano da Costantinopoli a
causa delle guerre fra iconoclasti ed iconodulici. Il monastero era anche
popolarmente noto come convento di Santa Patrizia, in quanto le monache erano
seguaci di quest’ultima santa e recarono con sé, a Napoli, le spoglie di
Patrizia. A tutt’oggi la chiesa è nota con il nome di Santa Patrizia.Solo nel 1205 la chiesa viene intitolata al santo omonimo.
Al termine
della strada presso via San Biagio, sulla sinistra si osserva la chiesa di San Gennaro all'Olmo, gestita
dalla fondazione Giambattista Vico (fu in questa chiesa che il filosofo venne battezzato). Dirimpetto
alla chiesa sorge quella che la tradizione indica come la domus Ianuaria, cioè la casa
di San Gennaro. Una lapide posta nel 1949
menziona questo luogo come casa natale del santo.Tanto premesso vengo alla questione che ci occupa: quella del nome della strada, per dire che il nome Gregorio e segnatamente la denominazione San Gregorio, in napoletano arcaico fu pronunciato “Ligorio” [con espressiva aferesi semplificativa della G e sostituzione della liquida R→L(cfr.ruosso←(g)ruosso = grosso –‘atta/jatta←(g)atta= gatta/o - rallo←(g)rallo=vinacciuolo - raro←(g)rado=gradino etc.) ]e talora ancóra piú popolarmente “Liguoro”[con dittongazione della prima O intesa breve(ŏ)] per cui, eliminato del tutto l’aggettivo armeno in luogo di San Gregorio Armeno i napoletani d’antan solevano usare tout court il termine “San Liguoro” ed ancóra oggi i vecchi napoletani usano chiamare “San Liguoro” la strada che per la toponomastica ufficiale è San Gregorio Armeno. Tutto quanto or ora détto trova un’esemplificativa conferma nel fatto che [come si evince da un antico documento che lo attesta] il monastero di San Gregorio Armeno in Napoli, aveva numerose proprietà nel comune di Calvizzano e, tra di esse proprietà, un grande palazzo sito alla via Conte Mirabelli, 26, palazzo con ampia corte d’accesso innanzi alla quale insiste un grande arco détto “Arco di San Liguoro” con riferimento ad un’effige che, da secoli, si può ammirare sull’arco in una pregiata mattonella in maiolica napoletana che raffigura l’immagine di San Gregorio Armeno.Emblematico il fatto che l’arco venga nomato in luogo di Arco di San Gregorio, Arco di San Liguoro.Non mi pare ci sia altro da aggiungere per cui mi fermo qui, sperando d’avere accontentato l’amico N.C. ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e chi forte dovesse imbattersi in queste tre paginette. Satis est.
Raffaele
Bracale
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