SCUCCIOMUCCIO & AFFINI
Questa volta è stato il
caro amico G. O. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad
indicare solo le iniziali di nome e cognome) a
sollecitarmi via e-mail di spendere qualche parola per chiarire significato e portata della voce partenopea
in epigrafe.L’accontento qui di sèguito e coglierò l’occasione per
illustrare anche altri vocaboli napoletani che siano sinonimi o affini di
quello in esame.
Comincio con il dire che il termine che ci interessa è voce
antica e desueta ancorché icastica ed efficace,
e meriterebbe di essere ancóra usata almeno nel parlato napoletano; ma
purtroppo l’idioma partenopeo per mille motivi (sui quali sorvolo) si va giorno
per giorno impoverendo e contaminando di talché si sta perdendo inopinatamente
l’uso di termini espressivi ed incisivi. Andiamo oltre e diciamo che la voce
scucciomuccio agg.vo e/o
s.vo m.le e solo maschile vale 1)in
primis nano, pigmeo, uomo
eccessivamente basso; 2) per estensione semantica uomo deforme, sproporzionato,
disarmonico e perciò anche mostruoso
e ripugnante; circa la questione
etimologica i relativi calepini o brancolano nel buio o si trincerano dietro un
etimo ignoto cosa che mi
procura attacchi d’orticaria; per quanto mi riguarda a mio avviso la questione
non è poi cosí tanto
complessa potendosi con ogni
tranquillità leggersi nella morfologia della parola l’agglutinazione tra uno scurcio diventato poi per assimilazione
regressiva scuccio [che quale
deverbale di ex-curtiare vale scorciato, deforme] e muccio[=molto
dall’iberico mocho]. Sistemata cosí la faccenda etimologica vediamo
quali sono i sinonimi o gli affini della voce in esame; abbiamo:
curto/a agg.vo e/o
s.vo m.le o f.le = [
dal lat. cŭrtus].
corto, [di statura, meno alto della norma], basso, tracagnotto;
muzzone agg.vo e/o
s.vo m.le e solo maschile [ dal lat. mŭtius*, prob. affine a mutilare
"mutilare"]= 1)lett.
mozzicone; 2) per estensione
semantica [di statura inferiore alla media]; brevilineo, minuto, piccino, piccolo
pívezo [da un basso latino:pélsu(m)→ pilsu(m)]agg.vo e/o
s.vo m.le e solo maschile1)lett.
piccolo pezzo di legno simile ad un fuso usato nel gioco della lippa;2) per estensione semantica brevilineo, minuto, piccino, piccolo
quatranella[ adattamento locale di un basso latino regionale :quatralis] agg.vo e/o s.vo f.le e solo
femminile1)in primis contadina bassa e tracagnotta; 2) per estensione semantica donna bassa e
volgare
scarzo/a [ da
un lat. tardo excarpsus, dal lat. class. excerptum, "tirato fuori,
diminuito"]. agg.vo e/o s.vo m.le o f.le1)in primis inadeguato, inferiore a quanto
sarebbe necessario o conveniente; 2)
per estensione semantica carente, esiguo/a, insufficiente,misero/a, striminzito/a;
la voce or ora esaminata è attestata, ma solo al m.le anche nella morfologia allungata come scarzugno.
sardagnuolo/ola agg.vo
e/o s.vo m.le o f.le spregiativo o
offensivo1)in primis individuo esiguo, modesto, piccino e
dai lineamenti poco rassicuranti2)
per estensione semantica brutto, che è lontano dalla forma naturale, e
quindi spiacevole a vedersi;
scuonceco/sconceca[ deverbale di excompitiare] agg.vo e/o
s.vo m.le o f.le1)in primis individuo sconcio, guasto,
disgustoso; 2) per estensione
semantica orripilante,
repellente, ributtante, ripugnante, schifoso
scatobbio agg.vo e/o
s.vo m.le e solo m.le 1) in primis
ometto deforme, gobbo, rachitico, sgraziato, brutto, goffo, racchio, ranocchiesco e2) per
estensione semantica figuratamente l’uomo da nulla,di nessuna rilevanza,
anzi emarginato, sgradevole in quanto ripugnante
il tutto in linea con l’etimo della voce che è dal greco skatòs (sterco)
addizionato con bios (vita) insomma quasi un titolare di una vita di
merda.
sturciuso/osa[ da un lat. reg. extorciare prt il cl. extorquere]
agg.vo e/o s.vo m.le o f.le 1) in primis
individuo rovinato, sfigurato,sfregiato, deturpato e 2) per estensione semantica imbrattato, insudiciato, lercio.
L’ulktimo termine usato in napoletano quale sinonimo di
basso è
vascio/a agg.vo m.le o f.le = basso, poco elevato dal suolo o da un altro piano di
riferimento; che si trova in posizione poco
elevata (spesso correlato o contrapposto ad aveto (alto), di statura non
elevata anche se in tale accezione in napoletano è piú usato curto=corto,
ma vascio vale pure poco profondo, esiguo, modico ed in talune circostanze abietto, vile, umile, modesto;
rammento che la voce or ora esaminata è anche un sostantivo usato
per indicare una modestissima
abitazione monolocale , per solito
insalubre, umida e senza luce posta a
livello stradale abitata dal popolo minuto, quel medesimo monolocale che
come vedemmo altrove fu detto anche funneco(fondaco); quanto all’etimo
posso affermare (supportato in ciò dall’amico prof. Carlo Iandolo) che la
derivazione di vascio è dal tardo
latino bassu(m) e non (come proposto dalla dr.ssa C. Marcato (in
Cortelazzo/Marcato – Dizionario etimologico dei dialetti d’Italia) dal
comparativo bassiu(m), atteso che sia in napoletano che in italiano la doppia
ss seguita da vocale evolve da sola nel suono palatale sci (vedi ad es.
examen→essamen→sciame o anche coxa→cossa→coscia) e dunque non occorre il gruppo
ssiu di bassiu(m) per ottenere lo sci del napoletano scio di vascio; è sufficiente bassu(m) con il tipico passaggio di b a v come in barca→varca, bocca→vocca, borsa→vorza etc. rammentando
che in napoletano, senza una precisa regola la b può diventare v o raddoppiare
b→bb specialmente se intervocalica.
Ciò detto in chiusura rammenterò che la voce napoletana vascio , sia pure nella traduzione basso è pervenuta anche nella lingua nazionale sempre nel significato di modestissima abitazione monolocale , per solito insalubre, umida e senza luce posta a livello stradale abitata dal popolo minuto.
E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico G.O. ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e piú genericamente chi dovesse imbattersi in queste quattro paginette.Satis est.
Ciò detto in chiusura rammenterò che la voce napoletana vascio , sia pure nella traduzione basso è pervenuta anche nella lingua nazionale sempre nel significato di modestissima abitazione monolocale , per solito insalubre, umida e senza luce posta a livello stradale abitata dal popolo minuto.
E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico G.O. ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e piú genericamente chi dovesse imbattersi in queste quattro paginette.Satis est.
Raffaele Bracale
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