SFRIDDÀ O FÀ SFRIDDO
Questa volta è stato il
cortese amico G. J. O. (i consueti
problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e
cognome) a chiedermi via e-mail di chiarirgli significato e portata dell’ espressione
partenopea in epigrafe. L’accontento súbito
augurandomi di interessare altresí anche qualcun altro dei miei ventiquattro lettori
ed entro súbito in medias res dicendo che in primis l’espressione sfriddà
o fà sfriddo si riferisce
tecnicamente a quel tipico, direi fisiologico
calo quantitativo che una merce, un materiale, un prodotto
alimentare subisce durante la
lavorazione, il trasporto o la stasi in magazzino, calo che su molte confezioni
viene indicato con una dicitura ad hoc: prodotto soggetto a calo di peso.
Per traslato poi furbescamente e sarcasticamente l’espressione è usata (e questa penso sia
l’accezione che interessa a l’amico) per risentirsi, prendersela, indispettirsi,
urtarsi, aversela a male per l’atteggiamnento di chi,
per cattiva volontà, dopo d’aver promesso di tenere un atteggiamento
munifico o compartecipativo, receda dal promessa e non mantenga la parola data
quasi che la sua volontà si sia
affievolita in quanto abbia subíto un fisiologico calo di peso.
sfriddo s.vo m.le = Calo quantitativo (e talora consumo, logorío) che
prodotti, materiali, merci, ecc. subiscono durante il magazzinaggio, il carico
e lo scarico, la lavorazione, o, quando si tratti di organi meccanici, per
l’attrito e il logorio conseguente al loro stesso funzionamento.
Con sign. concreto,
l’insieme dei residui o cascami che risulta dalla lavorazione di legname,
metalli, pelli, carta, fibre tessili, ecc.; voce etimologicamente da un
basso lat. fredu(m) 'tassa concordata con il fisco, spesa da sostenere
obtorto collo' con protesi di una s intensiva/durativa e
raddoppiamento espressivo dell’ occlusiva dentale sonora (d). Va da sé che il verbo
sfriddà
= calare, diminuire, assottigliarsi è un denominale del medesimo basso lat. fredu(m).
E qui penso di poter far punto
convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico G. J. O. ed interessato qualcun altro dei miei
ventiquattro lettori e piú genericamente
chi dovesse imbattersi in queste due paginette.Satis est.
Raffaele Bracale
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